L’acqua potrebbe essere razionata anche di giorno per la siccità

Almeno in alcune parti d'Italia: lo ha detto il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio

Il Po in secca tra Pieve Porto Morone, in provincia di Pavia, e Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza, il 27 giugno 2022 (ANSA/ BONDIOLI)
Il Po in secca tra Pieve Porto Morone, in provincia di Pavia, e Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza, il 27 giugno 2022 (ANSA/ BONDIOLI)

Lunedì sera, intervistato da Sky TG24, il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio ha detto che a causa della siccità «in alcune zone [d’Italia] sicuramente non è escluso il fatto che il razionamento dell’acqua porti a una chiusura temporanea anche nelle ore diurne». Ha aggiunto che si sta lavorando per definire i criteri di un possibile stato di emergenza.

Nei primi mesi dell’anno non ha quasi mai piovuto in gran parte del Nord Italia, dopo che l’anno scorso era nevicato molto poco: per queste ragioni la Pianura Padana sta attraversando un periodo di siccità aggravato da temperature superiori alle medie stagionali. In molti comuni di Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia Giulia sono state adottate delle misure per limitare il consumo d’acqua, ad esempio sospendendo le forniture durante la notte. Anche nel resto del paese comunque c’è carenza d’acqua.

Curcio ha detto che le contromisure adottate nelle prossime settimane dipenderanno anche dalle condizioni meteorologiche, cioè da eventuali piogge. Ha poi ricordato il problema delle grosse perdite d’acqua che avvengono lungo la rete idrica italiana: secondo gli ultimi dati dell’Istat sull’uso dell’acqua in Italia, nel 2020 è andato perso il 36,2 per cento dell’acqua immessa in rete nei soli capoluoghi di provincia (nel 2018 era stato il 37,3 per cento).