Lecce, aiuta un gattino randagioMa il Comune la multa: 166 euro

diRedazione online

La denuncia del consigliere Messuti: «Accusa assurda perché non doveva portarlo
dal veterinario». La replica: abbiamo un servizio attivo tutto il giorno

Multata per aver salvato, a proprie spese, un gattino randagio e malato trovato per strada. È quanto denuncia il consigliere comunale di Lecce Gaetano Messuti che attacca gli uffici amministrativi accusati di aver interpretato in maniera estensiva una recente norma. La multa? È pari a 166,66 euro. «Con un accordo Stato Regione — attacca il consigliere comunale salentino — si impone che gli animali rilevati sul territorio debbano essere microcippati, normativa giusta e legittima in tutela degli animali. Ma a Lecce si è voluto andare oltre, emanando un’ordinanza con la quale si impone il divieto di prendere gli animali, anche in forte stato di necessità, interpretando sempre secondo un principio militarista l’appiglio nazionale».

L’accusa

La donna ha raccolto l’animale e l’ha portato al veterniario per le cure necessarie. «La violazione commessa? La donna — conclude Messuti — non avrebbe dovuto prendere il cucciolo, avrebbe dovuto chiamare le guardie le quali avrebbero valutato e deciso il da farsi. Ed a nulla sono serviti i certificati del veterinario con i quali si è attestato il grave stato dell’animale, morto poco dopo nello studio medico, la donna si è vista sanzionare una multa che oltre al dolore per la morte del cucciolo ha amareggiato anche la propria anima!».

La replica dell’assessora Miglietta

«Il facile tentativo di suscitare indignazione nei confronti degli amministratori sui social e sui media — chiarisce Silvia Miglietta, assessora al Randagismo — è scorretto. Sono la legge e i regolamenti, da ultimo quello emendato dal Consiglio comunale nel 2013, a stabilire cosa è sanzionabile e cosa no. Il Comune di Lecce garantisce il soccorso felino h 24 e, in caso di incidenti che coinvolgono animali (non solo gatti) vaganti sul territorio, occorre segnalare l’accaduto al comando della Polizia Locale, titolare del pubblico servizio o agli altri organi di polizia. Ciò negli interessi del benessere degli animali. L’ordinanza in questione non fa altro che ribadire che gli animali sono sottoposti a tutela e, anche se vaganti, non possono essere prelevati dal territorio da privati cittadini per essere spostati. Nel caso di animali in pericolo di vita, è stabilito l’ordine di contattare tempestivamente il comando di Polizia Locale che, attraverso il Nucleo Ambientale, provvede a fornire tempestivo soccorso».

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27 novembre 2018 2018 ( modifica il 27 novembre 2018 2018 | 16:44)