“Non voglio deroghe ai 2 mandati, è un nostro principio fondante“. Parola di Beppe Grillo, che così – secondo quanto riportato dalle agenzie Ansa e Adnkronos- si è rivolto ai parlamentari, durante uno degli incontri che ha avuto durante il pomeriggio Camera con i vari esponenti del Movimento 5 stelle. Oltre a ”blindare‘ la regola che vieta il terzo mandato elettorale – cioè il principale nodo attualmente sul tavolo del leader Giuseppe Conte – il fondatore ha tenuto una sorta discorso motivazionale au deputati: “Avete avuto un’occasione incredibile, ci vuole entusiasmo. Se ci credete, non abbandono nessuno. Ma dovete crederci fino in fondo“, il senso delle parole di Grillo, riportate da alcuni dei presenti.

“Non esco dal governo per un inceneritore” – Il garante ha anche bocciato – almeno per il momento – l’ipotesi di uscire dal governo: con Mario Draghi il Movimento ha preso un impegno, e quell’impegno lo mantiene, è la linea di Grillo. Che però non risparmia critiche, e al premier dice che l’esecutivo “ci deve ascoltare di più“. Col suo tipico linguaggio colorito, Grillo ha poi aggiunto: “Non esco dal governo per un c… di inceneritore“, riferendosi alla norma sull’inceneritore a Roma contenuta nel decreto Aiuti, invisa Movimento 5 Stelle. Un passaggio anche sulla recente scissione ad opera di Luigi Di Maio: “Nessun rancore per chi è andato via…”, avrebbe detto Grillo. Che ha iniziato le riunioni scherzando coi parlamentari: “Abbracciatemi“, avrebbe esordito rivolto ai presenti. Le fonti interpellate parlano di “una riunione bellissima, con un entusiasmo incredibile“. E riportano anche un’altra frase del fondatore, riferita all’attuale presidente del M5s: “Con Conte abbiamo caratteri diversi, ma nonostante questo abbiamo un rapporto ottimo, costruito giorno dopo giorno, io e lui ci sentiamo ogni giorno”.

La trasferta romana – Insomma, a parte il colore, Grillo si è schierato nettamente su uno dei problemi principali della sua trasferta romana: è favorevole a mantenere il limite dei due mandati per le nuove candidature. Come previsto, infatti, il fondatore M5s è arrivato nella Capitale e per tutto il giorno si è intrattenuto in colloqui con i vertici. La prima persona che il fondatre del M5s ha ricevuto all’hotel Forum, dove di solito alloggia, è stato il presidente del Movimento Conte: il faccia a faccia è durato circa quattro ore e alla fine l’ex premier ha lasciato la struttura da una porta secondaria. Subito dopo, il garante ha incontrato il tesoriere M5s Claudio Cominardi. e il sociologo Domenico De Masi. Nel tardo pomeriggio si è poi recato alla Camera per incontrare i deputati.

Il nodo due mandati e la fretta per il caso Cancelleri – Dopo le parole filtrato di Grillo, dunque, la decisione più attesa rimane quella sulla deroga a una norma che è da sempre considerata intoccabile per i 5 stelle. Dopo il primo turno delle amministrative, Conte aveva annunciato che il M5s avrebbe messo ai voti entro fine mese la questione. Ma perché è urgente decidere? A scalpitare è soprattutto il sottosegretario alle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri che freme per partecipare alle primarie siciliane per le Regionali, ma ha alle spalle due mandati da consigliere regionale (uno interrotto però prima della scadenza per entrare nell’esecutivo). Attualmente sarebbe -stando alla regola aurea del Movimento- fuori gioco e c’è tempo solo fino al 30 giugno perché possa chiedere la candidatura.

L’ipotesi micro deroga – Secondo quanto apprende l’Adnkronos, nei vertici del M5s si è ragionato anche su una ‘micro deroga‘, che avrebbe fissato la percentuale degli eletti ammessi al ‘terzo giro’ ben al di sotto del 10%. Il che avrebbe aperto le porte del Parlamento e dei Consigli regionali solo a una manciata di grillini forti di due mandati, mentre a Bruxelles gli europarlamentari al ‘terzo round’ si sarebbero contati sulle dita di una mano. Ma dover correre contro il tempo per le primarie in Sicilia a favore di Giancarlo Cancelleri non andava a genio a Grillo. Che, complice l’ondata di messaggi di peones e parlamentari esclusi dal potenziale ‘cerchio magico’ di favoriti, sarebbe tornato alla sua convinzione iniziale: nessuna deroga, la regola dei due mandati fortemente voluta da lui e Gianroberto Casaleggio non si tocca.

Il nodo delle primarie in Sicilia – Eppure c’è chi, nella cabina di comando del Movimento, nelle ultime ore parla di qualche spiraglio, anche se la questione (ieri rimasta fuori dalla discussione del Consiglio nazionale convocato da Conte in serata) è tutta da dirimere e, spiegano alcuni beninformati, non aiutano certo nell’accelerazione del dossier i rapporti non proprio idilliaci tra Grillo e Cancelleri. Guastati la scorsa estate, quando si aprì la guerra tra il fondatore e Conte, e il sottosegretario siciliano prese le parti dell’ex premier segnando le distanze da Grillo. Fatto sta, che la mancata candidatura di Cancelleri alle primarie in Sicilia – dove è ormai a lavoro da mesi proprio per preparare la sua corsa sul territorio – costituirebbe un bel pasticcio per il M5s. Oltre a generare una nuova frattura, che potrebbe innescare nuovi addii nelle file del Movimento, a Roma come in Sicilia. Se Cancelleri -in passato considerato vicinissimo a Luigi Di Maio, che, da capo politico, lasciò che abbandonasse la carica da consigliere per assumere quella da sottosegretario a Roma (altra regola grillina infranta)- decidesse di rompere, stando alle voci che circolano nel Movimento potrebbe portarsi dietro 10 parlamentari, compresa la sorella deputata Azzurra Cancelleri, anche lei al secondo mandato.

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