27 novembre 2018 - 12:02

Primarie Pd: si vota il 3 marzo. Corsa a 7 per la segreteria. Maria Saladino è l’unica donna. Richetti si ritira

Il nuovo leader sarà scelto a meno di tre mesi dalle elezioni europee: Maria Saladino in campo all’ultimo secondo. Il cofondatore della Leopolda si ritira e appoggia Martina

di Claudio Bozza

Primarie Pd: si vota il 3 marzo. Corsa a 7 per la segreteria. Maria Saladino è l’unica donna. Richetti si ritira Da in alto a sinistra, in senso orario: Maria Saladino, Nicola Zingaretti, Marco Minniti, Maurizio Martina, Francesco Boccia, Dario Corallo e Cesare Damiano
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Il Pd fissa per il 3 marzo prossimo la data delle primarie per il voto ai gazebo (la data sarà ufficializzata dalla direzione nazionale). Il nuovo segretario — che dovrà tentare di rianimare un partito in caduta libera di consensi, e non solo — sarà quindi eletto a meno di tre mesi dalle elezioni europee (26 maggio). I sondaggi, finora danno in netto vantaggio il governatore del Lazio Nicola Zingaretti. A ruota c’è l’ex ministro dell’Interno Marco Minniti, sostenuto, seppur tiepidamente, da quasi tutta l’ala del partito fedele a Matteo Renzi.

La rinuncia di Richetti

Per la corsa alla poltrona di segretario, i contendenti sono sette in tutto. E c’è solo una donna: Maria Saladino, giovane esponente del partito calabrese. Gli altri in campo sono Maurizio Martina, Francesco Boccia, Cesare Damiano e Dario Corallo, il 30enne che all’ultima assemblea aveva attaccato duramente la classe dirigente del partito, paragonandola all’atteggiamento della divulgazione scientifica del virologo Roberto Burioni. Mentre Matteo Richetti, fondatore della Leopolda, ha deciso di ritirarsi dalla corsa per sostenere la candidatura del segretario uscente Maurizio Martina: «Gli ho chiesto radicalità e coraggio», spiega Richetti.

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