Ripartire dalla Champions per dimenticare il campionato. La Roma bifronte, bella in Europa e brutta in Italia, ricomincia dal Real Madrid: un punto garantirebbe la qualificazione agli ottavi e tre metterebbero una seria ipoteca sul passaggio del turno da prima del girone. «Ce la giochiamo alla pari», promette Eusebio Di Francesco. «La sconfitta di Udine mi ha dato fastidio. Ci è mancata la determinazione, ma non è un qualcosa che si compra al supermercato. Ci serve di trovare la continuità, come dico da inizio stagione». E domani, in attesa di trovare la sospirata continuità, la Roma potrà continuare di nuovo su Olsen e Manolas. Non, però, su Lorenzo Pellegrini, sicuramente assente anche domenica nella sfida con l’Inter. Che non sarà ancora uno snodo cruciale per il destino di Di Francesco: «Ho sempre sentito la fiducia della società».

Accanto al tecnico, fisicamente e metaforicamente, si accomoda Kolarov: «Abbiamo gli uomini per uscire da questi momenti. Siamo forti, giochiamo in casa e dobbiamo da subito mettere il Real in difficoltà». Chiusura con pensierino, non certo al miele, per i tifosi contestatori: «Possono parlare allo stadio e arrabbiarsi se perdiamo, ma di calcio non capiscono niente. Anche a me piace il tennis e la pallacanestro, ma non posso contestare le scelte tecniche dei professionisti».

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