26 novembre 2018 - 07:25

Burioni lancia «Medical Facts» contro le fake news della medicina: «Bullizzo chi dà false speranze»

Il virologo apre un sito gestito con altri medici per smontare le bufale sui vaccini: «Tratto male chi si approfitta delle persone e fa, scientemente, disinformazione»

di Marco Castelnuovo

Burioni lancia «Medical Facts» contro le fake news della medicina: «Bullizzo chi dà false speranze»
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Roberto Burioni ha i modi spicci e il fare burbero come quello dei dottori che curano i malati. En come i medici, è testardo: non è finita fino a quando non è finita. La battaglia iniziata un po’ per caso sui social per smontare le bufale sui vaccini diventa da oggi MedicalFacts, un sito gestito con altri medici di altre specialità, per contrastare le fake news in ogni campo della medicina.

«Avevo promesso di chiudere la mia pagina Facebook quando mia figlia Caterina faceva il suo ultimo vaccino. Ora che è arrivato quel momento mi è sembrato stupido disperdere il fortissimo rapporto di fiducia che si è instaurato con chi mi segue: mi sembrava di dilapidare un patrimonio». Ma un sito è più articolato, quasi un giornale. «Invece di fare un passo indietro, faccio un passo avanti per spiegare come non ci sia nulla da temere dai vaccini. E non parleremo solo di quello. Ci saranno articoli sulle malattie infettive, i migranti che qualcuno dice porterebbero malattie, gli antibiotici».

Con una redazione? «Con un gruppo di medici che scriverà di ciò che è esperto e che credo si amplierà. Già ora ricevo molte mail di colleghi che si offrono per collaborare. Divido gli sforzi con il professor Mancini, dell’Ospedale San Raffaele e due esperti di comunicazione. Michele Dalai e Alessandro Scarinci. Perché io di comunicazione so zero. Diciamo che sto alla comunicazione, come Red Ronnie alla scienza».

Eccolo il ruvido Burioni. Ha sempre una parola buona per tutti, eh? «No. Non sono ruvido. Non ho mai risposto male a chi fa una domanda o a chi attraversa una situazione di disagio. Io tratto male chi si approfitta di queste persone e fa, scientemente, disinformazione». Per questo suo modo di fare lei è stato duramente contestato anche da Dario Corallo, il 30enne candidato alla segreteria del Pd. «Non dobbiamo bullizzare le persone come un Burioni qualsiasi», ha detto dal palco dell’ultima assemblea. «E per questo mi sono arrabbiato. Io bullizzo solo chi spaventa le persone, e chi dà false speranze. Non chi è in difficoltà. Certe cose riguardo ai vaccini semplicemente non si possono dire. La scienza non è democratica».

Dare speranze è un po’ il compito dei politici, non crede? «Non credo che la politica debba fare disinformazione. E molti politici lisciano il pelo a chi ha un atteggiamento antiscientifico. Non solo sui vaccini: pensi agli Om, la Xilella, il caso Stamina». E come pensa di poter incidere? «Sono fuori dai partiti,ma non rinuncio a fare politica. Voglio tenere alta la voce della scienza e della ragione che oggi è più flebile». Come mai? «I medici hanno perso il rapporto col paziente. La specializzazione ha portato a una maggiore efficienze della professione, a scapito dei rapporti umani».

E si riconquista la fiducia bullizzando gli antivaccinisti? «Io cerco di fare notare alle persone quanto è sciocco uno che dice che 2+2 fa 5 o che guidare ubriachi non è un rischio. Ma so benissimo che la sola informazione corretta non basta». Serve esporre i novax a «popolar ludibrio»? «No, ma dobbiamo anche convincere. Non basta trasmettere un dato. Dobbiamo dargli forza. Chi sceglie di rinunciare a un vaccino alla chemio, non lo fa su una base razionale. Per fargli cambiare idea dunque, non possiamo fare sconti alle strampalate idee cui certe persone credono. Non è un gioco. E uno non vale uno. La scienza non è democratica, le ripeto».

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