Sono accusati di aver ‘venduto’ la figlia di 4 anni a un vicino di casa pedofilo, facendola così prostituire per ottenere in cambio qualche dose di cocaina. I due genitori, il padre di 36 anni e la madre di 26, ma anche il pusher rispondono ora, a vario titolo, di riduzione in schiavitù e atti sessuali con minori. Il vicino di casa, un 45enne che abita nello stesso stabile della famiglia, è indagato anche per la cessione della cocaina, in cambio della quale avrebbe avuto il consenso dei genitori ad avere rapporti sessuali con la piccola. Ma sono diversi gli aspetti ancora da chiarire di questa inquietante vicenda.

LA VIOLENZA – I fatti contestati sarebbero avvenuti due anni fa, nel 2016, in un condominio di un quartiere di Pisa. Il fascicolo, paradossalmente, è stato aperto proprio in seguito alla denuncia presentata nel 2016 dalla mamma della bambina. Ma gli accertamenti degli inquirenti hanno portato al coinvolgimento degli stessi genitori. Tant’è che nei giorni scorsi alla coppia è stato notificato l’avviso di chiusura delle indagini. Entrambi sono stati convocati dagli inquirenti e si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. La madre, però, aveva fornito inizialmente una sua versione su come si erano svolti i fatti, raccontando di aver portato la figlia dal vicino in una occasione, perché l’uomo aveva detto di avere dei regali per la piccola. La bambina, secondo questa versione, sarebbe rimasta sola con il pedofilo e, una volta tornata a casa, i genitori avrebbero notato che la figlia era molto spaventata e che portava le mutandine al contrario.

L’INCHIESTA – L’inchiesta è stata condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Firenze, competente per reati di questo tipo e coordinata dal sostituto procuratore Eligio Paolini. Secondo gli inquirenti i genitori, difesi dagli avvocati Niccolò Lombardi Sernesi e Letizia Merciai, sarebbero stati ben consapevoli delle intenzioni del loro vicino e non avrebbero fatto nulla per allontanarlo e proteggere la bambina. Tutt’altro. La piccola, che ha altri tre fratellini tutti minorenni, è stata tenuta “in uno stato di soggezione” scrivono nel capo d’imputazione, mentre i due genitori avrebbero “consapevolmente violato i doveri di protezione e garanzia derivanti dal loro ruolo di esercenti la responsabilità genitoriale”. La bambina ora ha sei anni ed è stata affidata a un’altra famiglia, così come è accaduto a un’altra sorella. I due fratelli, invece, si trovano in strutture protette.

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