24 novembre 2018 - 10:42

Di Maio e il candidato di Corleone: se eletto gli tolgo il simbolo Maurizio Pascucci: chi è

Sul Blog a 5 Stelle la correzione di rotta è arrivata solo sabato mattina. Per il candidato sindaco «è già pronta la procedura di espulsione»

di Cesare Zapperi

Il vecchio post su Corleone, prima della presa di distanza di Di Maio, del Blog a 5 Stelle Il vecchio post su Corleone, prima della presa di distanza di Di Maio, del Blog a 5 Stelle
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Luigi Di Maio ha preso le distanze e ha fatto saltare in extremis la visita e il comizio a Corleone, dopo che il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle Maurizio Pascucci ha postato su Facebook una foto in compagnia del nipote di Bernardo Provenzano. E sabato mattina, da Palermo, il vicepremier ha ribadito: «Se lunedì dovesse esserci un solo eletto del Movimento nel consiglio comunale di Corleone ritireremo il simbolo perché non posso rischiare che un candidato eletto possa avere ricevuto voti dalle organizzazioni criminali». Ma sul Blog delle Stelle, organo ufficiale online dei pentastellati, nessuno fino alla nuova presa di posizione pareva essersi accorto che il caso era scoppiato. Nella home page, infatti, compariva ancora il post che annunciava l’appuntamento con il capo politico del Movimento e che dava conto dell’impegno per espugnare la cittadina siciliana (a giustificazione, dagli ambienti pentastellati si è fatto sapere che non si cancellano mai i vecchi post, ma è parso singolare che a mezza giornata di distanza non fosse stata ancora pubblicata alcuna presa di posizione di Di Maio, come poi, guarda caso, è avvenuto...).

La «scomunica» arriva in ritardo

Solo nella tarda mattinata di sabato, dopo alcune dichiarazioni rilasciate a Palermo, sul Blog è comparsa la notizia che Di maio ha chiesto ai probiviri di avviare un procedimento disciplinare nei confronti di Pascucci indicando come sanzione l’espulsione: «Sulla mafia non è concesso neppure peccare d’ingenuità da parte di chi si candida a ricoprire cariche pubbliche. Ci aspettavamo scuse non arroganza».

Manca la retromarcia

Prima di questo aggiornamento il Blog, sempre così puntuale nell’intervenire sulle questioni che stanno più a cuore al M5S, non dedicava nemmeno una riga alla presa di distanza di Di Maio su Corleone. In apertura compariva un post in cui il premier Giuseppe Conte raccomandava di «non lasciare sola la Calabria» (e la Sicilia?). Per la cittadina siciliana, invece, valeva il vecchio articolo pubblicato il 22 novembre dal titolo «Corleone riparte dal Movimento 5 Stelle» nel quale si raccontava che «cambiamento, svolta, voglia di riscatto e coraggio sono i sentimenti che ci animano in questa vivace campagna elettorale: non potevamo stare alla finestra a guardare, sentivamo di dover essere di nuovo in prima linea».

Il candidato «emigrante»

Il post si sofferma sulla figura del candidato sindaco, quel Maurizio Pascucci che si è fatto pizzicare in compagnia del nipote di Bernardo Provenzano. «Un emigrante al contrario - sottolinea il Blog - che ha deciso di lasciare la Toscana e fare di Corleone la sua casa. (...) Maurizio Pascucci vuole dimostrare (cosa che ha già fatto negli ultimi 15 anni di attività tra queste montagne) che andare via non è necessario».

«Quella foto in buona fede ma non concordata»

Luigi Di Maio, in visita sabato mattina al Cantiere Navale di Palermo, è così tornato sulla vicenda: «Quella foto, sebbene fatta in buonafede, non è stata minimamente concordata con me, e comunica a quel mondo qualcosa di malsano perché dice che `qui il Movimento è vicino al nipote di Provenzano´ e se fossi andato al comizio avrebbero detto che `Di Maio è vicino al nipote di Provenzano´, non è che poi quel mondo si mette in testa di votare il Movimento perché si aspetta qualcosa da noi? Io ho subito tagliato questo cordone ombelicale che si stava creando e non metterò mai in dubbio che lo Stato sia contro la mafia. Presto andrò a Corleone a incontrare la stragrande maggioranza di persone oneste. Ieri andare lì sarebbe stato un segnale deflagrante per tutto il Paese», conclude.

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