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La marcia su Parigi dei "gilet gialli": scontri e lacrimogeni a Champs-Elysees

Fermati dalla polizia diversi gruppi di manifestanti che tentavano di accedere alla Concorde e alla zona dell'Eliseo nonostante i divieti
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PARIGI - È stata una giornata di guerriglia di confusione. Sin dal mattino il movimento dei gilet gialli, che aveva annunciato la sua marcia su Parigi, si è diretto come prima tappa verso gli Champs Elysée, la celebre avenue parigina dove la manifestazione non era stata autorizzata. 

Il Campo di Marte, sotto alla Tour Eiffel, luogo di raccolta indicato dalla Prefettura per il corteo, è stato invece disertato. Subito sono cominciati scontri con le forze dell'ordine, con i Gilet gialli che lamentavano infiltrazioni da parte dei casseurs parigini, e le forze dell'ordine alle prese con una manifestazione del tutto disorganizzata, che vedeva tra le sue fila elementi della destra più estrema.

Se il bilancio dei danni e degli scontri è abbastanza limitato, altrettanto non si ouò dire delle polemiche politiche che stanno divampando, e che segnano una presa di distacco generalizzata da questo movimento spontaneo, molto simile nella sua composizione a quello dei forconi italiani. 


Il ministro dell'Interno Christophe Castaner ha accusato Marine Le Pen di aver "incitato ai disordini" esortando i gilet gialli ad andare verso Champs-Elysées. Castaner - che ha ricevuto minacce da parte dei gilet gialli nella sua casa di famiglia in Provenza - ha parlato della presenza di "sediziosi di estrema destra" nel corteo di ieri. La leader del Rassemblement National ha risposto: "Condanno le violenze ma la smettano di utilizzarle contro il movimento".

I gilet gialli sono nati in Rete sull'onda della protesta contro le nuove accise sulla benzina. Il movimento aveva rilanciato una seconda giornata di mobilitazione dopo quella del 17 novembre. Dopo i blocchi stradali della settimana scorsa, questa volta l'appello era convergere verso la capitale.

Parigi, la protesta dei gilet gialli si trasforma in guerriglia urbana: scontri e lacrimogeni


Ma la partecipazione è stata al ribasso, anche in assenza di qualsiasi organizzazione, e alla fine molti i casseur, con gilet gialli ma il volto incappucciato, si sono infiltrati diventando protagonisti di scene di devastazione andati avanti per ore. Un piccolo gruppo di manifestanti è riuscito ad arrivare nella rue du Faubourg Saint-Honoré dove, al numero 55, sorge il palazzo dell'Eliseo. 

L'appello a manifestare del movimento dei gilet gialli è stato seguito da circa 105mila persone in tutta la Francia, di cui 8mila nella capitale, secondo il calcolo delle autorità, molto meno degli oltre 280mila del weekend scorso. Un primo calcolo parla di un centinaio di persone fermate e di una decina di feriti. Ma gli scontri sono continuati fino a tarda sera, con la minaccia di proseguire oggi. Una delegazione di gilet gialli è stata ricevuta in serata dal Prefetto di Parigi per trovare una mediazione. Intanto Emmanuel Macron, che ha promesso di parlare martedì sul movimento dei gilet gialli, ha fatto un tweet sugli scontri. "Non c'è posto per la violenza nella Republique". Finora il presidente francese non ha dato segnali di voler trovare un compromesso sulla carbon tax. E dopo la giornata di ieri, difficilmente cambierà idea.