24 novembre 2018 - 07:12

Verde e scavi, rinasce l’Anfiteatro: Milano riavrà il suo Colosseo
Quando Mediolanum era capitale

Al via ai lavori: ridisegnato con gli alberi il perimetro dell’antico «Colosseo» di Milano. Ranaldi: archeologia green

di Francesca Bonazzoli

Verde e scavi, rinasce l’Anfiteatro: Milano riavrà il suo Colosseo  Quando Mediolanum era capitale
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L’anno prossimo Milano riavrà il suo Colosseo. Ma sarà speciale, tutto verde, in un certo senso il pendant opposto, ribaltato di duemila anni e in orizzontale, del grattacielo del Bosco verticale. In prossimità della porta Ticinensis, già dal II secolo sorgeva infatti il terzo anfiteatro romano per dimensioni dell’Impero, dopo quelli di Roma e Capua, ma ormai tutti se ne erano dimenticati. Adesso sarà valorizzato da un’idea visionaria della Soprintendenza che da due anni sta lavorando per renderlo fruibile alla città con una forma innovativa e poetica. Se infatti non è più possibile ricostruire l’anfiteatro in pietra, i milanesi lo potranno immaginare attraverso centinaia di piante messe a dimora in modo da ricalcarne perfettamente la struttura architettonica.

Simbiosi vegetale «Si tratta di un progetto di “archeologia green” ispirato al tema della simbiosi fra vegetazione e ruderi presente nella storia fin da XV secolo e molto amato nella letteratura romantica. L’intero parco archeologico diventerà un amphitheatrum naturae e riprende una filosofia che introduce la flora nei siti archeologici come nell’idea di Giacomo Boni dei primi del Novecento nel Foro romano, nelle passeggiate archeologiche o nel tempio romano di Venere e Roma» spiega la sovrintendente Antonella Ranaldi cui si deve l’idea.

I ruderi e l’ex vivaio Il prologo della realizzazione partirà all’inizio di dicembre con la pulitura dell’area su via Conca del Naviglio, attualmente abbandonata e infestata dalla vegetazione spontanea, e di quella su via dell’Arena, dove fino allo scorso gennaio aveva sede il Vivaio Riva (qui verranno anche abbattuti i prefabbricati in cemento che servivano all’attività commerciale rimasti in piedi). Dall’annessione di queste due aree con il retrostante parco archeologico l’area verde sarà quindi ampliata dai 12.500 mq attuali ai 22.300 da connettere in seguito con il parco delle Basiliche dove a San Lorenzo, sotto il sacello di Sant’Aquilino, si possono vedere i resti in pietra dei blocchi del rivestimento dell’anfiteatro utilizzati per le fondazioni. Alla fine, si verrà quindi a creare un parco urbano verde di circa 100 mila mq che diventerà nello stesso tempo una passeggiata nella Milano romana e paleocristiana.

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L'antica Mediolanum rivive al computer

I tempi dei cantieri La tempistica dei lavori prevede poi che a febbraio cominceranno gli scavi sulle porzioni mai esplorate dell’anfiteatro, affidati a una ditta specializzata: in base alla mappatura precisa dei risultati, sarà quindi piantumato il verde a contorno o completamento dei resti delle fondazioni.«Il progetto prevede di mantenere libera l’arena centrale in vista del suo impiego anche per spettacoli all’aperto — spiega Ranaldi —. Sul perimetro dell’ellisse, invece, saranno piantate due file di cipressi, 102 in tutto. Mentre siepi di bosso, ligustro e mirto in vaso seguiranno il disegno dei setti radiali a sostegno delle gradinate». Inutile dire che anche la scelta delle piante da esporre è stata filologica e trae spunto dagli antichi viridaria tagliati nelle stesse fogge della topiaria romana.

Campagna informativa L’idea è piaciuta molto ed è nelle corde della nuova sensibilità verde milanese e quindi la Soprintendenza ha ricevuto dal Comune di Milano l’intero parco in comodato d’uso gratuito per la durata dei lavori mentre il progetto sarà realizzato grazie a un finanziamento privato, una sponsorizzazione tecnica per l’importo di un milione e 250 mila euro a cui contribuisce la pubblicità installata su un cartellone di via De Amicis che servirà anche a informare i cittadini sulla realizzazione dell’Amphitheatrum naturae.

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