fondi alla politica

Dalle sigarette elettroniche ai cacciatori, ecco chi finanzia i partiti

di M.Se.

(ANSA)

2' di lettura

I contributi statali sono ormai zero. Ma i finanziamenti privati continuano a foraggiare generosamente i partiti politici. Il resoconto arriva dai tabulati – consultati dal Fatto e riferiti a quest’anno – delle dichiarazioni congiunte che partiti, eletti e candidati sono obbligati a depositare alla Camera. La legge – che sta per cambiare dopo l’approvazione alla Camera del Ddl anticorruzione – impone la trasparenza per i contributi superiori a 5mila euro fino al limite di 100mila.

Il caso sigarette elettroniche
Tra i finanziatori della Lega figura la Vaporart, un’azienda milanese che produce liquidi per sigarette elettroniche. Ha aiutato le casse del Carroccio con un assegno di circa 100mila euro. In cambio ha ottenuto una poderosa battaglia della Lega per far abbattere il carico fiscale sul settore e per ottenere il condono dei 180 milioni di euro che i produttori e distributori di liquidi per e-cigarette non hanno pagato all’Erario dal 2014 al 2018. Il ministro dell’Interno ha raccolto un po’ di denaro anche con la lista “Salvini premier”: 97.000 euro, di cui 25.000 da Confagricoltura e 25.000 da Telefin. Azienda che ha fatto donazioni a tutti i partiti del centrodestra con 20.000 euro per Ignazio La Russa (Fratelli d'Italia) e 20.000 per Mara Carfagna (Forza Italia).

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Il centrosinistra
Il centro di ricerche Ducati di Trento ha finanziato l’ex ministro Maria Elena Boschi (20.000 euro), Cosimo Maria Ferri (20.000) e Marianna Madia (10.000). Per Boschi da segnalare anche 9.000 euro da Robox di Roberto Marai. L’ex ministro Luca Lotti ha ricevuto 7.500 euro dai gelati Sammontana e 5.000 da Defendini Logistica.

I cacciatori, Fdi e il centrodestra
Giorgia Meloni, che ha portato il capo della Confederazione delle associazioni venatorie – Maria Cristina Caretta – in Parlamento, ha poi ricevuto dall’Associazione dei cacciatori veneti 70.000 euro. Arrivano sempre da Fininvest invece le laute donazioni a Forza Italia, l’ultima - da 100mila euro - a ottobre. Diego Della Valle, patron di Tod’s, ha invece versato 15.000 euro a Sandra Lonardo in Mastella, senatrice di Forza Italia.

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