Economia

Decreto fiscale, l'allarme dei Verdi: spiagge demaniali a rischio

Emendamenti fotocopia a raffica, da 5Stelle e Forza Italia, "per sbloccare a prezzi di saldo la cessione delle aree". Un favore a strutture come hotel e stabilimenti. Angelo Bonelli parla di "colpo di mano"

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ROMA - I Verdi con Angelo Bonelli, lanciano l'allarme: è in atto un "colpo di mano per privatizzare le spiagge, togliendole dal perimetro del Demanio". In prospettiva, se dovessero passare gli emendamenti a raffica, due dei quali identici nel testo e partoriti dal Movimento 5 Stelle e da Forza Italia nel decreto fiscale, sarà inevitabile la privatizzazione delle strutture turistiche e ricettive del Demanio e la successiva vendita.

Un modo rapido e economico per i titolari delle concessioni - almeno secondo l'accusa di Verdi - di poter acquistare a prezzi davvero stracciati gli spazi commerciali nel mirino. «Si tratta ormai di concessioni a prezzi irrisori con una evasione del 50 per cento, a fronte di 103 milioni di euro circa di introiti annui, per le Casse dello Stato».

Gli emendamenti, come accade praticamente ogni anno, piovono sul decreto e ripropongono lo stesso scenario. Stavolta però oltre a 5Stelle e Forza Italia ci sono "manine" che provano a imporre modifica del codice della Navigazione per poter procedere alla sdemanializzazione delle spiagge che potrebbero successivamente anche "essere cartolarizzate e cedute deducendo le spese effettuate dai concessionari. Inoltre - spiega ancora Bonelli -  un altro emendamento cancella in un solo colpo eventuali contenziosi sui canoni di concessione demaniale che comportino revoca: secondo questo testo - conclude l'esponente dei Verdi - vengono sospese le procedure amministrative di revoca e decadenza" che valgono anche per i mancati pagamenti dei canoni. Il gettito che potrebbe essere prodotto da iniziative di questo tipo andrebbe, secondo i primi calcoli dai 5 ai 10 miliardi di euro.