Busta con proiettili recapitata al presidente della Comunità Ebraica di Milano

Lombardia

La missiva anonima, che non conteneva frasi minacciose o altri riferimenti scritti, è stata consegnata il 10 maggio nella cassetta postale dell'abitazione di Walker Meghnagi, il quale ieri mattina si è presentato in Questura per sporgere denuncia. La Procura ha aperto un fascicolo di indagine a carico di ignoti con l'ipotesi di minacce aggravate e detenzione illegale di munizioni

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Una busta con due proiettili è stata recapitata nella cassetta postale dell'abitazione di Walker Meghnagi, presidente della Comunità ebraica di Milano. La notizia è stata riportata dal quotidiano Il Giorno. Il responsabile dell'antiterrorismo milanese Alberto Nobili questa mattina ha aperto un fascicolo di indagine a carico di ignoti con l'ipotesi di reato di minacce aggravate e detenzione illegale di munizioni. Il pm stamane ha ricevuto l'informativa degli investigatori e ha disposto già gli accertamenti scientifici come la rilevazione di eventuali impronte o Dna su busta e proiettili.

La busta con i proiettili

La missiva anonima che non conteneva frasi minacciose o altri riferimenti scritti al destinatario, riporta il Giorno, è arrivata a destinazione una settimana fa, il 10 maggio e ieri mattina Meghnagi si è presentato in Questura per sporgere denuncia. Al momento, non è chiaro a cosa sia legata l'intimidazione. Meghnagi, nelle ultime settimane, si sottolinea nell'articolo del quotidiano, è finito al centro di una dura polemica interna. Tutto è nato ai primi di maggio, quando i consiglieri della lista Milano ebraica hanno chiesto la convocazione urgente di un Consiglio straordinario per chiedere le dimissioni di Meghnagi, a capo della lista Beyachad-Insieme per la lettera che il presidente della Comunità ha inviato alla kermesse di Fratelli d'Italia a Milano per scusarsi della sua mancata partecipazione.

Busta con proiettili recapitata a Walker Meghnagi
Walker Meghnagi - ©IPA/Fotogramma

La lettera per la mancata partecipazione alla kermesse di Fratelli d'Italia

“Caro Ignazio, cara Giorgia - l'incipit della missiva letta nel corso della convention di partito dal vicepresidente del Senato Ignazio La Russa - ringrazio per l'invito a intervenire come ospite alla vostra assemblea programmatica, alla quale per impegni fuori Milano non potrò essere presente”. “Ho seguito dai mezzi di informazione la vostra manifestazione – prosegue la missiva – così come, sin dai tempi della tua sincera amicizia con mio padre Isacco, seguo con attenzione l'evoluzione della destra politica italiana, che mai ha mancato di schierarsi con Israele in politica estera e che è in prima fila nella condanna dell'Olocausto e delle orrende leggi razziali, la più grande tragedia della Shoah”.

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