Musica

Joni Mitchell accanto a Neil Young nella protesta contro Spotify

I musicisti schierati contro il podcast del comico Joe Rogan che farebbe disinformazione sul COVID-19

Joni Mitchell accanto a Neil Young nella protesta contro Spotify
John Shearer/Invision/AP
Joni Mitchell nel 2015

Anche Joni Mitchel, dopo Neil Young, ritira la sua musica da Spotify perché non vuole condividere la piattaforma con "The Joe Rogan Experience", uno dei più seguiti podcast del palinsesto statunitense, accusato di diffondere notizie false riguardo l'emergenza sanitaria.  

Mitchell, una delle voci più importanti del folk, vincitrice di otto Grammy Awards, si è schierata con i quasi 300 scienziati che qualche settimana fa avevano accusato Spotify di favorire la diffusione di messaggi che "danneggiano la fiducia" nella ricerca medica.

"Ho deciso di rimuovere tutta la mia musica da Spotify. Persone irresponsabili stanno diffondendo bugie che costano la vita alle persone. Sono solidale con Neil Young e la comunità scientifica e medica globale".  

La decisione di Mitchell di ritirare il suo catalogo musicale dalla principale piattaforma di musica in streaming arriva in un giorno molto importante, in quanto l'artista proprio oggi avrebbe dovuto ricevere il premio Grammy Person of the Year in una cerimonia che è stata posticipata ad aprile a causa del coronavirus.  

Neil Young ha già rimosso la sua musica da Spotify per lo stesso motivo: "Spotify è diventata la sede di una pericolosa disinformazione sul covid. Bugie vendute per soldi", ha denunciato, incoraggiando altri musicisti a prendere le distanze dalla piattaforma.