Roma, movida: slitta la stretta. Ma arrivano gli steward: li pagheranno i locali

Rimandata di una settimana l’ordinanza che prevede la chiusura dei locali all’una

Movida, slitta la stretta. Ma arrivano gli steward: li pagheranno i locali
di Camilla Mozzetti e Francesco Pacifico
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Venerdì 28 Gennaio 2022, 00:06 - Ultimo aggiornamento: 01:16

Slitta di almeno una settimana l’ordinanza del Campidoglio per disarticolare - o comunque frenare - la movida violenta, ma le basi per arrivare ad inasprire le regole correnti ci sono. Ieri l’assessore allo Sviluppo economico Monica Lucarelli ha incontrato le associazioni di categoria dei pubblici esercizi insieme alle presidenti di I e II Municipio (Lorenza Bonaccorsi e Francesca Del Bello) che hanno posto il problema dei rigurgiti, in molte zone della Capitale nelle notti del weekend, di quella che potrebbe definirsi una gioventù “bruciata”. La richiesta è chiara: anticipare la chiusura dei locali, almeno in alcune zone come San Lorenzo e Trastevere, all’una di notte, portare dalle 22 alle 20 lo stop alla vendita dell’alcol da asporto e frenare soprattutto i minimarket.

L’assessorato e dunque il Campidoglio si è riservato una settimana di tempo per valutare le zone dove intervenire, ma la strada del provvedimento pare segnata a patto però di una collaborazione che gli esercenti hanno garantito.

Inasprire le regole attuali - i locali chiudono alle 3 e il divieto di vendita da asporto scatta alle 22 - sarebbe inutile se non si riuscissero poi a garantire i controlli. Da qui la richiesta di istituire un tavolo permanente in Prefettura con la possibilità di avere più agenti deputati al compito e la disponibilità degli esercenti di mettere in campo anche degli “steward”, che possano collaborare con le forze dell’ordine durante le verifiche. Insomma un combinato tra agenti disponibili - in attesa che arrivino ad esempio in polizia locale più uomini - e la disponibilità dei titolari di locali, bar e ristoranti di mettere in campo una propria “forza” di verifica senza gravare sulle casse comunali.

«Sono soddisfatta dell’incontro e della collaborazione concessa dalle associazioni - commenta l’assessore Lucarelli - con il confronto e la mediazione tra le parti si troverà la soluzione migliore per rendere la città più sicura e la movida più vivibile». L’inasprimento delle regole vedrà quasi certamente la riduzione degli attuali orari ma non in maniera drastica. E senza creare ripercussioni agli esercenti. Il Comune poi si focalizza sul consumo in strada di alcolici e in questa chiave studia come anticipare la chiusura dei minimarket. 

LE ASSOCIAZIONI

«Non siamo disposti a cedere che su Roma vincano 5 mila teppisti che non rappresentano tutta la gioventù - spiega Claudio Pica, a capo della Fiapet Confesercenti - siamo pronti in certe zone a valutare alcune proposte. Da parte nostra partirà una campagna di sensibilizzazione sul bere sano, siamo disponibili a garantire gli “steward” qualche correttivo alle norme in vigore lo aspettiamo, ma Roma non può essere una città chiusa deve essere una città controllata». Della stessa opinione il numero uno della Fipe Confcommercio Sergio Paolantoni: «Il tema è come alleggerire alcune zone da episodi che non sono più di mala movida ma direi microcriminalità e questa si combatte con un maggior controllo del territorio e in alcune situazioni potrebbe essere d’aiuto cercare di ridurre gli orari di alcuni tipologie, vietare la vendita degli alcolici soprattutto ai minimarket alle 20. Da parte nostra c’è l’impegno a collaborare con le forze dell’ordine garantendo una vigilanza privata». Intanto da questo fine settimana la Questura su input della Prefettura è pronta a disporre un maggior controllo di alcune piazze mentre le Asl sono state incaricate di compiere verifiche sanitarie. 

IN VISTA DELLA PRIMAVERA

Il piano alla fine dovrebbe servire poi a modulare un sistema valido in vista della primavera e dell’estate. Anche qui la riflessione è chiara: se i giovani non hanno alcun diversivo oltre a quello di incontrarsi nelle zone della movida il problema difficilmente sarà estirpato. Motivo per cui sarà istituto quasi certamente un tavolo di confronto che coinvolgerà anche gli assessorati alla Cultura e alle Politiche sociali.
 

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