Ha paragonato la persecuzione nazista alle politiche sanitarie del governo e al Green Pass. A farlo con un post su Facebook è stato Claudio Garbarino, esponente della Lega e consigliere delegato ai Trasporti e al piano strategico della Città Metropolitana di Genova. «E' la giornata della memoria: ricordate nella lista dei perseguitati e discriminati di inserire: 1a dose, 2a dose e non vaccinati!!!" è quanto si legge nel suo profilo social. Il paragone ha suscitato polemiche e le richieste di dimissioni. 

Il Pd: “Affermazioni farneticanti”
«Le parole di Claudio Garbarino che nel Giorno della memoria paragona le limitazioni del green pass alle persecuzioni naziste sono gravi e farneticanti, e offendono la storia del popolo genovese, che ha combattuto a costo della vita contro quelle discriminazioni». E' quanto afferma il gruppo Pd di Genova dopo il post del consigliere leghista. «Riteniamo che le affermazioni di Garbarino non siano compatibili con la disciplina e l'onore cui lo stesso è chiamato ad adempiere la funzione di consigliere delegato ai trasporti nella Città Metropolitana di Genova. Ci aspettiamo dai dirigenti liguri della Lega e dal Sindaco Metropolitano Marco Bucci un'immediata presa di distanza, e la doverosa richiesta di dimissioni del consigliere Garbarino».

Sempre sul social di Zuckenberg il deputato M5S Gabriele Lorenzoni ha scritto: «Vietato l'ingresso ai non vaccinati e ai cani». Pubblicando un fotogramma del film 'La vita è bella', ha parafrasato una scritta anti-semita per ribadire il suo no all'obbligo del certificato verde.

«Nel giorno della memoria un deputato in carica del M5S sceglie di paragonare le leggi razziali, che nella dittatura fascista e nazista diedero avvio alla discriminazione nei confronti degli ebrei che si concluse con le camere a gas di Auschwitz, ai provvedimenti sanitari presi da un governo democratico e approvati dal 90 per cento della rappresentanza del popolo eletta in Parlamento». Lo dichiara, a nome delle deputate e dei deputati democratici, Emanuele Fiano. «Gabriele Lorenzoni, il deputato autore del post, non solo fa una orribile figura da ignorante della storia ma dà anche una mano a chi vorrebbe banalizzare la storia della Shoah invece di trarre da quelle vicende una lezione contro ogni forma di discriminazione, razzismo e violenza. Lorenzoni cancelli quel post: è un'offesa a milioni di morti, assassinati per la sola colpa di essere nati», conclude Fiano.

Le scuse di Lorenzoni
«L'immagine di un ragazzo che legge un cartello 'Vietato l'ingresso ai non vaccinati', modificando una famosa scena del film 'La vita è bella' (tra l'altro uno dei miei film preferiti), può suscitare indignazione nei confronti di chi ha vissuto in prima persona o da vicino gli orrori della Shoah, e a loro, solo a loro, vanno le mie più sentite scuse qualora il mio post sia risultato offensivo, nella Giornata della Memoria». Così su Facebook il parlamentare reatino del M5S Gabriele Lorenzoni, riferendosi alla vicenda del suo post pubblicato oggi su Instagram. «C'è anche chi strumentalizza la questione per fini politici - aggiunge l'esponente M5S - dicendo che io avrei paragonato l'Olocausto alla situazione odierna, ma non essendo questa la mia intenzione né, di fatto, la situazione descritta nel fermo immagine, di questo dovrà rispondere nelle sedi opportune».

E prende posizione anche Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista scrivendo: l'account twitter "Borghi Tv" nel Giorno della Memoria paragona il greenpass all'Ahnenpass, il "passaporto genealogico" utilizzato dal regime nazista per certificare che una persona poteva essere considerata "ariana". Si può criticare il GP ma questi paragoni offendono la memoria di milioni di vittime del nazifascismo. Senza Green Pass si subiscono limitazioni che non sono assolutamente paragonabili allo sterminio subìto da chi non era considerato di razza ariana. Questa banalizzazione rilanciata da Borghi non a caso viene dall'ultradestra USA (la prima a usare questa analogia è stata la congressista repubblicana Marjorie Taylor Greene seguace di QAnon).

Divise dei deportati nei campi di concentramento stese a terra. Esposta in bella vista sul petto anche la stella di David con la scritta "no green pass". È accaduto questa mattina a Perugia come in altre città italiane.

«Nel passato era vietato l'ingresso agli ebrei e ai neri, oggi ai non vaccinati». Così recitano i volantini anonimi, su foglio A4, affissi oggi su alcuni lampioni del quartiere di Sant'Anna di Lucca. Il volantino si chiude poi con una citazione di Primo Levi: «Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre». I volantini sono poi stati rimossi.

A Feltre e Belluno equiparano stelle gialle e green pass. La condanna di Zaia e Massaro
Un altro episodio nei centri di Belluno e Feltre . Sono comparsi questa mattina, giovedì 27 gennaio, dei manifesti che fanno un parallelismo tra la Shoah e il green pass. Sopra una stella gialla a sei punte che contraddistingueva gli ebrei durante il periodo del nazismo, sotto un QR code che richiama il green pass attualmente necessario per compiere numerose faccende quotidiane e per recarsi al lavoro. In mezzo la frase «Perché non sia accaduto invano. Non dobbiamo essere ipocriti. Oggi le discriminazioni sono più attuali che mai». A fianco le date: 27 gennaio 1945 – 27 gennaio 2022. Un parallelismo che sa tanto di provocazione, nella giornata in cui tutta l’Italia celebra la Giornata della Memoria, per non dimenticare le vittime dell’Olocausto.

A Feltre sono stati affissi alcuni volantini che hanno attirato l’attenzione delle forze dell’ordine che hanno attivato le verifiche del caso. Stessa cosa a Belluno, con segnalazioni da Baldenich, lungo via Feltre e in piazza Castello.

«Strumentalizzare la memoria di un martirio epocale che si perpetrò nei lager per protestare contro un vaccino, peraltro non obbligatorio, è una scelta molto triste», commenta a caldo il presidente della Regione, Luca Zaia. «La libertà di espressione e di pensiero è intoccabile, perchè siamo per fortuna in democrazia – aggiunge Zaia – ma ogni dissenso va espresso con civiltà, cosa che in questo episodio è assolutamente mancata».

Molto dura la reazione del sindaco di Belluno, Jacopo Massaro «Quello che è accaduto oggi, Giorno della Memoria, è intollerabile e inaccettabile: una città che ha conseguito la Medaglia d'oro per la lotta di Liberazione dell'Italia dall'occupazione nazista e dal regime fascista non può non indignarsi di fronte a quei volantini, distribuiti e affissi in città, che disprezzano e infangano il ricordo di chi per l'odio nazista e fascista è morto nei campi di concentramento e di tutti coloro che hanno sofferto per una vera, crudele e insensata persecuzione». «Ho incaricato subito la Polizia Locale – continua Massaro - di rimuovere i volantini esposti e di sequestrarli per identificare gli autori e procedere con le eventuali contestazioni penali; ovviamente, abbiamo anche interessato le forze dell'ordine. Ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni, ma non è tollerabile che si disprezzi e si strumentalizzi per propaganda una delle più grandi tragedie dell'umanità: questo episodio sottolinea ancora di più la necessità di studiare la storia e di celebrare il Giorno della Memoria per ricordarne il profondo significato.».

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