La Fed è pronta a rialzare i tassi e svuotare il bilancio contro l'inflazione

Economia

Lorenzo Borga

La Fed affina le armi per combattere contro l'inflazione galoppante: stop agli aiuti, rialzi dei tassi di interesse e, presto, vendita degli asset della banca centrale. Basterà per rallentare l'inflazione al 7%?

Avete presente quando spremete la bottiglia di ketchup per cercare di farlo uscire? E proprio quando pensate sia finito, la salsa esce tutta assieme ricoprendo il piatto. È quello che è accaduto con l’inflazione l’anno scorso: è arrivata tutta in una volta, dopo anni di tentativi di rianimarla. E la Federal Reserve, la banca centrale americana, ha deciso che è l’ora di prendere delle contromisure.

 

A marzo, come annunciato, metterà fine al suo programma di quantitative easing, l’acquisto di titoli che ha tanto aiutato stati e imprese a indebitarsi a basso costo.

aiuti Fed

Quattro rialzi dei tassi

E poi toccherà ai tassi di interesse, che dai minimi storici in cui si trovano oggi (tra lo 0 e lo 0,25 per cento) saranno alzati quattro volte nel corso dell’anno. Cosa significa? Che il denaro costerà di più: diremo addio ai tempi dei tassi di interesse ai minimi per ottenere un mutuo o un prestito per un investimento aziendale. Per riuscire ad abbattere l’inflazione la Fed sembra pronta anche – in un secondo momento – a vendere i titoli acquistati negli ultimi anni per aiutare l’economia: come accaduto anche in Eurozona, il bilancio della banca centrale americana è infatti letteralmente esploso nel 2020, quasi raggiungendo i 9mila miliardi di dollari. Su questo il governatore della Fed Jerome Powell non ha annunciato un timing preciso, ma ha solo preciso che la vendita inizierà dopo il rialzo dei tassi più velocemente di quanto avvenuto in passato.

bilancio Fed

Decisioni i cui effetti sono arrivati fino a noi, scatenando giornate di volatilità per tutte le borse mondiali. L’obiettivo è frenare il rialzo dei prezzi, arrivati a crescere del 7 per cento negli Stati Uniti a dicembre, livelli mai raggiunti negli ultimi quarant’anni.

Inflazione Usa

Il dilemma dell'America

L’America era di fronte a un dilemma: fermare l’inflazione galoppante, o continuare a stimolare la crescita economica che proprio due giorni fa il Fondo Monetario Internazionale ha stimato in rallentamento, senza contare i rischi che arrivano dalle tensioni geopolitiche con la Russia. Washington ha ormai scelto la sua strada: combatterà l’inflazione al costo di perdere per strada un po’ di crescita, forte del suo solido mercato del lavoro in cui per attrarre dipendenti le aziende sono disposte a pagare bonus fin dall’assunzione. L’Europa invece per ora resta a guardare, grazie a un’inflazione più moderata ma anche una crescita che potrebbero presto affievolirsi.

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