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Quirinale, la frase rubata a Luca Zaia: "Mario Draghi? Dovete intestarvelo voi", la dritta del Doge al Pd

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Mario Draghi sì o Mario Draghi no al Quirinale? Tutto dipenderà dai partiti. Il boccino che decreterà il futuro del premier è nelle mani delle forze politiche e, più in particolare, della Lega. Per questo la prova del nove sarà il vertice comune tra il centrodestra e Pd-M5s. D'altronde al momento un candidato che possa mettere d'accordo tutti ancora non c'è e, a detta di molti, l'unica soluzione potrebbe essere il presidente del Consiglio. Un'operazione, quella che vede Enrico Letta promotore, non semplice. Le posizioni di Matteo Salvini sono chiare: "Draghi resti a Palazzo Chigi" e quelle di Giuseppe Conte non sono da meno. "Se abbiamo affidato a un timoniere la nave in difficoltà, non ci sono le condizioni perché si possano fermare i motori", ha detto il leader del Movimento 5 Stelle facendo eco all'alleato leghista. Un'uscita che ha spiazzato lo stesso segretario del Partito democratico, ora preoccupato per un possibile asse.

 

 

E così a Draghi non tocca che aspettare nella speranza che un patto tra Pd e Lega possa riaprire una trattativa sul governo. Magari in fretta. "L’importante è che facciano presto", è stato lo sfogo del premier riportato da La Stampa. Presto, perché si attendono mesi duri, e se un governo andrà rifondato la crisi non potrà trascinarsi troppo a lungo. Dello stesso parere Luca Zaia. Nelle ultime ore sembra infatti che la Lega sia divisa: da una parte i "salviniani", contro Draghi, dall'altra il cosiddetto "partito dei governatori", che vorrebbero Draghi al Quirinale. A decidere, sarà Salvini.

 

 

E infatti, dopo aver consigliato al centrodestra di "intestarselo, perché è meglio che subirlo", ora si sarebbe rivolto direttamente ai dem. Il presidente della Regione - rivela il Corriere della Sera - avrebbe spiegato ad alcuni deputati del Pd quale sarebbe l’unico modo per aiutare Draghi: "Dovete intestarvelo voi". La fronda pro-Draghi include anche Massimiliano Fedriga. Il leghista alla guida del Friuli-Venezia Giulia aveva già ammesso che il nome del premier "è spendibile in diversi ruoli". Quale sarà la linea vincente è ancora difficile da dire, ma certo è che il destino di Draghi è appeso agli umori e le volontà della maggioranza più variegata di sempre.

 

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