Chanel: come si vestiva in casa mademoiselle Coco
L'eleganza non abbandonava mai Gabrielle Chanel, che nel suo appartamento di Rue Cambon o nella sua suite al Ritz di Parigi, si vestiva con abiti in tweed e collane di perle
Coco Chanel si vestiva con tailleur anche per stare in casa, simbolo di uno stile che va oltre l'occasione d'uso
Paraventi ‘Coromandel’, laccati e decorati con immagini della cultura cinese. Sculture indù, un'antica icona ortodossa dono di Igor Stravinsky, una mano dorata scolpita per lei da Alberto Giacometti e un fusto di grano dipinto da Salvador Dalí. L'appartamento di Gabrielle Chanel al 31 di Rue Cambon è una camera di meraviglie d'arte e barocchismo. L'oro si spande su ogni superficie, i cervi in bronzo appartenuti alla Marchesa Casati sorvegliano in silenzio, il collezionismo è palpabile - libri, antiquariato e ricordi - e una scala a chiocciola con pannelli a specchio conduce al suo primo atelier. Essere Coco Chanel significava impersonare un ideale estetico, un savoir faire esistenziale che trasforma la quotidianità in un capolavoro.
Mai vestaglie e pantofole - mademoiselle Chanel indossava completi di tweed, abiti in seta nera, collier di perle e slingback anche per stare in casa. Una casa dove c'era tutto, tranne il letto. Acquistato come atelier, senza il permesso di essere trasformato in abitazione, l'appartamento di Rue Cambon era il salotto dei suoi incontri privati, l'angolo creativo in cui prendevano vita le collezioni, dove riceveva il duca di Westminster, Elizabeth Taylor e Pablo Picasso. Per dormire, c'era - e c'è ancora - la sua camera al Ritz.
Alcuni scatti ne ritraggono il tailleur in tweed bianco, cappelli con ampia falda occasionalmente sostituiti da un fiocco nei capelli. Acconciatura perfetta, i gioielli come cascate di perle su bluse e camicie di seta, il portasigarette in argento inciso, spille in pietre dure della sua collezione Oeuvre Byzantine degli anni 20.
Il concetto di comodità assume nella figura di Gabrielle Chanel un'accezione del tutto nuova e inaspettata: il comfort non è sinonimo di una sensazione fisica, non è il benessere quasi liberatorio di vestirsi senza curarsene troppo, di scegliere un pigiama morbido per dormire meglio. Essere comodi è essere a proprio agio, sentire che ciò che si indossa non è un abito, ma una seconda pelle, un'estensione della propria personalità, e di certo Chanel è satin, è bianco e nero e oro, è una giacca, un vestito nero, un paio di scarpe bicolore - tomaia beige e punta nera. Tutti, chi l'ha vista e chi no, ricordano così Coco Chanel, una memoria che è familiare e al tempo stesso lontanissima, ma anche l'unica via possibile. Pantofole e vestaglia? Non le avrebbe mai accettate.