Sofia Goggia vince la discesa di Cortina. Sesto successo stagionale

di Flavio Vanetti

Capolavoro sull'Olympia delle Tofane nell'ultima libera prima dei Giochi Invernali di Pechino 2022. Sul podio Siebenhofer e Ledecka. Alla 17ma vittoria, staccata Deborah Compagnoni, è la seconda italiana della storia a una sola vittoria da Federica Brignone

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Più forte dei dolori che l’hanno accompagnata in questa settimana, dopo la brutta caduta di Zauchensee. Più forte anche della paura che Sofia Goggia ha ammesso di aver vissuto nel rimettersi gli sci, tanto che una volta tornata in hotel dopo la prima prova cronometrata di Cortina s’è ritrovata «a piangere per una buona mezz’ora». Ora è tutto alle spalle: Sofia ha ripreso a vincere e sull’Olympia delle Tofane ha conquistato il sesto successo stagionale, il quarto in libera, diventando, con 17 primi posti, la seconda italiana della storia dietro a Federica Brignone (18) e davanti a Deborah Compagnoni (16). «Mi è esploso il cuore» è il commento dopo una gara in cui ha piegato Ramona Siebenhofer (che a Cortina, nel 2019, vanta gli unici primi posti della carriera) ed Ester Ledecka, campionessa olimpica del superG e anche dello snowboard che fiuta di nuovo l’aria dei cinque cerchi ed è tornata pericolosa.

Non c’erano le condizioni ideali per la campionessa azzurra. A causa del vento la partenza è stata abbassata al salto del Duca D’Aosta («Ma lo start non era sullo schuss, bensì nel tratto pianeggiante: io nella fase di spinta in queste condizioni non sono ancora la migliore») e sono venuti meno circa 30 secondi importanti per scavare la differenza sulle rivali. Si è trattato, in definitiva, di una discesa-sprint, una soluzione che rischia di appiattire i valori reali a svantaggio di chi è più forte. Poi Sofia ha dovuto affrontare momenti da vero incubo: prima le folate e la neve «che mi venivano addosso», quindi due situazioni critiche – al limite delle famose «goggiate» – che solo il suo coraggio e la sua qualità potevano evitare che si trasformassero in un danno irreparabile per la classifica. Cosa purtroppo capitata a Federica Brignone, partita subito dopo la compagna, ritrovatasi a correggere con una frenata una brusca rotazione del busto e inesorabilmente scivolata lontana dalle posizioni di eccellenza.

Sofia Goggia riannoda così il filo reciso il 15 gennaio in Austria, quando si interruppe la striscia di 8 vittorie consecutive in libera, partendo dal dicembre 2020. Questo è un punto di ripartenza e vale la pena di ricordare che nel 2018, proprio a Cortina, vinse lei (ultimo successo di un’azzurra su questa pista) e che quel successo la lanciò all’oro olimpico di Pyeongchang. «Ma quella volta ero ancora inesperta e non molto conosciuta», dice Sofia quale preambolo per un ringraziamento a tutti i tifosi che l’hanno voluta seguire. «In questi giorni ho ricevuto un sacco di messaggi, tanti fan mi annunciavano che sarebbero giunti a Cortina per sostenermi. Vorrei fare un tuffo in mezzo a loro, ma purtroppo di questi tempi non è possibile. Allora li ricambio salutandoli e abbracciandoli idealmente tutti». Il successo più importante è sempre quello che arriverà: il concetto appartiene ormai al pensiero di Sofi e il riferimento va prima di tutto al superG di domenica 23, per inseguire la terza accoppiata stagionale con la discesa dopo quelle di Lake Louise e Val d’Isère. Ma quest’impresa, arrivata dopo tormenti e dubbi, è speciale: «Credo che nella circostanza la vittoria personale valga più di quella sportiva: ed è in ogni caso una delle più belle della mia carriera».

22 gennaio 2022 (modifica il 22 gennaio 2022 | 22:28)