Per il gruppo in vista sfide importanti

Tim, Pietro Labriola è il nuovo amministratore delegato

Il presidente Salvatore Rossi mantiene la delega alla comunicazione per il dossier Kkr & Co

Tim, Pietro Labriola è il nuovo amministratore delegato
ANSA/ WWW.GRUPPOTIM.COM
Pietro Labriola, ad di Tim

Il Consiglio di amministrazione di Tim si è riunito oggi sotto la presidenza di Salvatore Rossi e, condivisa la raccomandazione del Comitato nomine e remunerazione, ha cooptato e nominato all'unanimità con effetto immediato, Pietro Labriola nuovo amministratore delegato del Gruppo. Lo rende noto il gruppo in un comunicato.

Pietro Labriola, che manterrà anche l'incarico di direttore generale conferitogli dal Consiglio lo scorso 26 novembre, rimetterà agli organi sociali della controllata in Brasile Tim Sa il mandato di consigliere di amministrazione e di Ceo, che attualmente in essa detiene. Ad oggi, Labriola non possiede azioni Tim.

Pietro Labriola, in qualità di amministratore delegato e direttore generale, si qualifica come amministratore esecutivo (non indipendente) e ceo, a seguito del rilascio di tutte le responsabilità organizzative e le deleghe già attribuite al presidente del Cda il 26 novembre 2021.

Il presidente Salvatore Rossi mantiene la delega alla comunicazione per quanto relativo alla manifestazione d'interesse indicativa non vincolante pervenuta da KKR & Co e al processo che ne è conseguito.

Rossi: "Labriola accompagnerà il gruppo in un percorso di sviluppo"

"La nomina di Pietro Labriola ad amministratore delegato del Gruppo Tim è per me e per l'intero Consiglio motivo di grande soddisfazione". Così ha commentato Rossi. "Grazie alla competenza e all'attenzione ai risultati che lo caratterizzano, il nuovo ceo saprà accompagnare Tim nel suo percorso di sviluppo, valorizzando il ruolo decisivo che il nostro Gruppo deve avere nella crescita economica, digitale e sociale del Paese".

Labriola: "L'obiettivo è far esprimere il potenziale del gruppo"

"Sono molto onorato di assumere questo incarico, essendo legato all'azienda da oltre 20 anni". Lo ha dichiarato Pietro Labriola, dopo la decisione del Cda. "Il mio obiettivo è far esprimere all'intero gruppo il suo potenziale, valorizzando gli asset nell'interesse di tutti gli azionisti. Le sfide e le opportunità che abbiamo davanti richiedono coesione da parte di tutti gli stakeholder. Sono grato per la fiducia che il Consiglio mi sta dando. Ringrazio i colleghi brasiliani per i risultati brillanti che abbiamo raggiunto insieme e i colleghi italiani per quello che faremo", ha aggiunto.

Chi è Pietro Labriola

Pietro Labriola, 54 anni, arriva al vertice dell'azienda forte di un'esperienza professionale tutta spesa all'interno del settore delle telecomunicazioni con gli ultimi 20 anni vissuti all'interno del gruppo Tim in ruoli diversificati di crescente responsabilità, tra cui non manca il coordinamento del progetto di societarizzazione della rete che l'azienda avviò(per poi lasciare) nel 2013.

L'ultimo passio la guida delle attività di Tim in Brasile: nella controllata carioca del gruppo arriva come chief operating officer nel 2015 per poi diventarne amministratore delegato nell'aprile 2019. Infine, lo scorso 26 novembre, la nomina a Direttore generale di Tim.

Nato ad Altamura, in provincia di Bari, il primo ottobre 1967, Labriola dal 1993 al 1994 era in France Telecom, nella sede di Milano, dove ha ricoperto il ruolo di assistente dell'amministratore delegato. Nel 1995 passa ad operare in Cable & Wireless Italia come responsabile Marketing. Nel 1996 entra in Infostrada, dove assume la responsabilità del Business Development. Nel 1997 svolge un'esperienza in Boston Consulting Group in Italia e nel 1998 viene nominato Direttore Marketing di Infostrada.

Nel 2001 l'approdo di Labriola nel Gruppo Telecom Italia, dove ricopre incarichi di crescente importanza e promuove la nascita di nuovi servizi e offerte nell'ambito del Marketing. Nel 2005 assume la responsabilità della Funzione Marketing di Domestic Wireline per i Servizi Fisso e Mobile e nel 2006 viene nominato Amministratore Delegato di Matrix. Nel 2008 è nominato responsabile di Domestic Fixed Services di Telecom Italia Wireline e nel 2009 viene nominato Direttore della Business Unit per il segmento aziende per i servizi di telefonia fissa, mobile e Ict: lancia il servizio Impresa Semplice.

Nel 2013 a Telecom Italia gli viene affidato il coordinamento del Progetto di Societarizzazione della Rete; tale progetto confluisce poi nella funzione Business Transformation della quale assume la responsabilità, sostenendo il vertice aziendale nel percorso di trasformazione dei processi aziendali, in esecuzione del piano industriale.

Il 4 agosto 2015 viene nominato Chief Operating Officer di Tim Brasil. Il 3 aprile 2019, infine, veniva nominato Chief Executive Officer di Tim Brasil.

Tim: ora occhi su scissione in servizi e rete

Con la nomina di Pietro Labriola, ora gli occhi del mercato sono puntati sul piano di scissione proporzionale di Tim in due società: quella della rete, che dovrebbe comprendere tutto il network compresa la rete di Sparkle, e quella dedicata ai servizi. Nella rete dovrebbe confluire il grosso dei dipendenti, oltre 30mila. Sotto la società dedicata ai servizi resterebbero, secondo alcune fonti, Noovle, ovvero la società per il cloud, Telsy, che si occupa di cybersecurity, Olivetti e parte dei clienti business di Tim. Società, al momento a sé stanti, controllate da Tim, che, secondo alcune fonti verrebbero poi riunite in un'unica compagnia.

Il percorso sul nuovo piano industriale, presentato nelle linee generale nel corso dell'induction di Labriola con i consiglieri, è ancora lungo e se ne parlerà nel prossimo board del 26 gennaio e in quello atteso per il 2 marzo. Nel frattempo c'è attenzione anche alle mosse di Kkr che ha presentato una manifestazione di interesse, di carattere amichevole, per il 100% del gruppo Tim; fonti vicine all'azienda nei giorni scorsi hanno dichiarato che non c'è una scadenza per dare la risposta al fondo statunitense.

Con la nomina, all'unanimità del cda, Labriola, già direttore generale, ha assunto tutte le deleghe, anche quelle che erano in capo al presidente Salvatore Rossi dopo le dimissioni di Luigi Gubitosi il 26 novembre scorso.