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“Il complotto contro l’America”, le anticipazioni della terza puntata: un Paese ormai filonazista

Appuntamento stasera con altre due puntate de Il complotto contro l’America – sempre su Rai 3 alle 21.25. La serie che immagina una storia alternativa all’esito della Seconda guerra mondiale, visto dal punto di vista di una famiglia ebrea che vive nel New Jersey. Prodotto elogiatissimo dalla critica per il forte messaggio contro i pericoli del populismo e delle tendenze reazionarie.

Un’ipotesi distopica tra contro-storia e autobiografia che fornisce il ritratto alternativo di un’America da incubo. Il cast all-star è composto da Winona Ryder, Zoe Kazan e John Turturro.

 

Il complotto contro l’America: dove eravamo rimasti

Newark, 1940. La campagna elettorale per l’elezione del prossimo presidente degli Stati Uniti vede fronteggiarsi il democratico Franklin Delano Roosevelt, desideroso di essere rieletto, e il repubblicano Charles Lindbergh (Ben Cole), diventato famoso grazie a una traversata solitaria sull’Atlantico.

L’uomo, simbolo per gli americani, ha però grosse simpatie per Hitler. Che in Europa, dopo l’invasione della Polonia nel 1939, sta continuando a invadere nazioni.

John Turturro è Lionel Bengelsdorf.

L’effetto delle politiche dell’aviatore si fanno sentire sulla famiglia ebrea dei Levin, testimone del crescente antisemitismo e tensione sociale con cui Lindbergh sta trasformando gli Stati Uniti d’America in un paese alleato dei nazisti. Herman (Morgan Spector), il capofamiglia, all’inizio è incredulo; ma ben presto scopre che la vita al di fuori del suo quartiere comincia a farsi difficile, per lui e per tutta la comunità ebraica.

Parallelamente, Evelyn (Winona Ryder), dopo una delusione d’amore, incontra il rabbino Lionel Bengelsdorf (John Turturro), un gentiluomo d’altri tempi che a sorpresa simpatizza per l’ala reazionaria.

La campagna elettorale intanto procede fino all’esito fatale del 1941: il 33esimo presidente degli Stati Uniti d’America è Lindbergh.

Le anticipazioni della seconda puntata

Sono passati alcuni mesi dall’insediamento alla Casa bianca, e nella nazione si respira un’aria pesante. Nonostante gli attacchi antisemiti siano in aumento e Bess (Zoe Kazan) spinga a trasferire la famiglia in Canada – dove si stanno spostando tanti ebrei americani –, Herman decide di portare la sua famiglia in vacanza a Washington. Dove le preoccupazioni della moglie risulteranno più che fondate.

Su suggerimento di zia Evelyn, Sandy (Caleb Malis) decide di partecipare a un programma governativo, ideato da Bengelsdorf, che ha come obiettivo una maggiore integrazione dei giovani ebrei nel tessuto sociale della “vera America”. E così il ragazzo va a vivere nel Kentucky.

Winona Ryder è Evelyn Finkel.

Evelyn e Bengelsdorf, ormai coppia fissa, ricevono un invito da parte della First Lady a una cena ufficiale di Stato, a cui presenzierà anche il Ministro degli esteri nazista Von Ribbentrop. Presenza che cementa ancora di più il legame nascente tra la Germania e un’America ancora, formalmente, neutrale.

Nel frattempo, Sandy tornato dalla sua esperienza in Kentucky diventa il volto della campagna politica portata avanti dal rabbino collaborazionista; Bess, sempre più preoccupata, spera ancora che suo marito accetti di trasferirsi in Canada. Ma forse ormai è troppo tardi.

iO Donna ©RIPRODUZIONE RISERVATA