Vere spade di Damocle: sono gli alberi della nave americana affondata “SS Richard Montgomery” che spuntano dalle grigie acque dell’estuario del Tamigi, nel Kent.

I pennoni, fortemente inclinati e rosi dalla ruggine sono inavvicinabili nel raggio di 800 metri e il motivo è presto detto: il relitto dal quale emergono conserva 1400 tonnellate di munizioni, per la precisione 2.000 casse di bombe a grappolo a frammentazione e 208 tonnellate di bombe contenenti TNT.

Infatti, diversi cartelli avvisano: “Pericolo – munizioni non esplose – Non avvicinarsi e non abbordare questo relitto”.

Il rischio è però che oggi, quei vecchi alberi, ormai corrosi dalla ruggine, possano crollare sullo scafo facendo esplodere il materiale bellico: questo causerebbe uno tsunami alto almeno cinque metri che potrebbe devastare la coste del Kent e le aree circostanti.

Secondo il Dipartimento dei trasporti del Regno Unito, un eventuale scoppio sottomarino potrebbe sollevare in superficie una colonna d'acqua larga 300 m e alta quasi 3.000 m; per il ministero della Difesa britannico, si potrebbero verificare morti fra i civili e danni ai gasdotti ed oleodotti intorno a Sheerness.

Ora, che l’esplosione si possa verificare in modo spontaneo è molto improbabile, tuttavia, oltre all’eventualità di un urto derivante dalla rovina di un pennone, c’è da considerare il rischio attentati. Non dovrebbe essere nemmeno troppo difficile raggiungere clandestinamente il relitto per minarlo: basti pensare che, recentemente, un “paddle boarder” (sorta di surfista con pagaia) è riuscito a raggiungere il sito, eludendo la sorveglianza per scattarsi un selfie fra gli alberi svettanti sul mare.


Uno dei motivi per cui gli esplosivi fino ad oggi non sono stati rimossi è stato lo sfortunato esito di un'operazione similare che fu organizzata nel luglio 1967 per neutralizzare il contenuto del mercantile polacco Kielce , affondato nel 1946, al largo di Folkestone, nel Canale della Manica.

Durante i lavori preliminari, il relitto della Kielce esplose con una forza equivalente a un terremoto di 4,5 gradi della scala Richter, scavando un cratere profondo 6 m nel fondale marino e portando "panico e caos" a Folkestone, anche se non vi furono feriti.

Per questo motivo, fino ad oggi si è preferito lasciare ogni cosa come stava. Tuttavia, la ruggine fa il suo corso, così la Royal Navy è stata incaricata di smantellare gli alberi in cima al relitto della SS Richard Montgomery. I lavori inizieranno a giugno 2022 e dovrebbero durare due mesi.

La Montgomery era una delle 2.710 navi mercantili della classe Liberty costruite dagli Usa per trasportare armi e materiali sul teatro di guerra europeo: erano navi spartane, di veloce costruzione, e divennero il simbolo di quella potenza industriale americana che avrebbe avuto la meglio sulle forze dell’Asse.

Questo mercantile non affondò per via di un combattimento, altrimenti sarebbe saltato in aria, ma – pare - per un errore del comandante britannico del porto, responsabile di tutti i movimenti marittimi nell'estuario, che ordinò alla nave di attraccare al largo del confine settentrionale di Sheerness Middle Sands, in una zona poco adatta.

Infatti, il 20 agosto 1944, la Montgomery, trascinandosi l'ancora, finì incagliata su un banco di sabbia a circa 250 m dal canale Medway Approach, a una profondità di 7,3 m d'acqua.

Il comandante dormiva e non fu avvertito in tempo dal primo ufficiale, che era ancora piuttosto inesperto.

Così, si cercò di svuotare la nave del suo carico di bombe, ma, con il calare della marea, il peso stesso dello scafo spezzò a metà la Montgomery che, il 25 settembre, dovette essere abbandonata al suo destino.

A giugno, comunque di quella vicenda non rimarrà più traccia visibile in superficie.

Andrea Cionci

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