Milano, Starbucks si riorganizza: chiudono i locali di Turati e Porta Romana, ma si studiano altre aperture

di Redazione Milano

Cambia la strategia del colosso americano del caffé, anche per far fronte al calo dei ricavi dovuto soprattutto al protrarsi dell’emergenza Covid. Resistono i locali di Cordusio, corso Vercelli, via Durini, via Restelli, Garibaldi e la stazione Centrale

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Starbucks si riorganizza a Milano, anche per far fronte al calo dei ricavi dovuto soprattutto al protrarsi dell’emergenza Covid. Il colosso del caffè americano ha deciso di chiudere il locale di via Turati, che avrebbe dovuto riaprire il 22 novembre, dopo una rapida ristrutturazione. Stessa situazione a Porta Romana: su Google è segnalata la «chiusura permanente». I servizi al retail cambiano nell’era post pandemia adattandosi alle esigenze del consumatore, e anche Starbucks aggiorna il suo modello, lanciando la nuova formula. Il colosso americano delle caffetterie, che a settembre ha festeggiato i tre anni dal suo sbarco in Italia, inizia da Milano, dove ha già i locali di Cordusio, corso Vercelli, via Durini, via Restelli, Garibaldi e la stazione Centrale. Avviata la ricerca di due nuove location che sostituiranno Porta Romana e Turati, il cui personale è stato ricollocato.

Ricavi dimezzati

Starbucks Italy srl ha realizzato 11 milioni di ricavi nel 2019, in forte calo del 44,28% per il Covid nel 2020: solo 6,18 milioni. La spesa più grande della società è la torrefazione di Cordusio, nel vecchio Palazzo delle Poste, in cui sono stati investiti più di 50 milioni di euro. Il progetto ora è di inaugurare 26 negozi concentrati nel Nord e nel Centro Italia, sotto la regia del gruppo Percassi di Bergamo, partner e licenziatario unico per il nostro Paese.

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21 gennaio 2022 (modifica il 22 gennaio 2022 | 11:26)