«Omicron corre di più ma è meno grave nella popolazione vaccinata. Verosimilmente abbiamo toccato il picco e assisteremo a breve a una decrescita dei casi e questo consentirà di rivedere le misure». Lo ha detto il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, intervenendo a "Radio anch'io" su Rai Radio1. «Dobbiamo prendere ciò che facciamo con le misure per ridurre il rischio dei contagi non come qualcosa di fisso e infinito, ma modulabile in base alla situazione che ci pone virus». Per questo «tutte regole che stiamo mettendo, in un tempo relativamente breve, potranno essere modificate di nuovo per allentare la presa».

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Dati Agenas

Secondo i dati Agenas la percentuale di posti occupati da pazienti Covid nei reparti di area non critica è stabile al 29% in Italia, ma in 24 ore cresce in 14 regioni: Abruzzo (30%), Calabria (42%), Friuli (31%), Lazio (28%), Liguria (40%), Lombardia (35%), Marche (28%), Molise (14%), Bolzano (19%), Trento (26%), Puglia (22%), Sicilia (36%), Toscana (26%) e Veneto (26%).Cala in Val d'Aosta (con -17% torna al 52%) e Basilicata (25%).Stabile in Campania (29%), Emilia Romagna (27%), Piemonte (30%), Sardegna (15%), Umbria (33%). Superano il 30%: Calabria, Friuli, Liguria, Lombardia, Sicilia, Val d'Aosta, Umbria. Sono 8 le regioni che superano la soglia del 20% Roma, 17 gen. (Adnkronos Salute) - L'occupazione dei posti letto Covid in terapia intensiva rimane stabile, al  18 per cento; ma a  livello giornaliero, cresce in 5 regioni: Campania (13%), Friuli (24%), Marche (25%), Puglia (13%),Toscana (24%). Cala in Abruzzo (al 19%), Calabria (18%), Molise (3%), PA Bolzano (16%). E' stabile in Basilicata (3%), Emilia Romagna (17%), Lazio (22%), Liguria (19%), Lombardia (15%), PA Trento (23%), Piemonte (23%), Sardegna (14%), Sicilia (20%), Umbria (14%), Val d'Aosta (24%), Veneto (18%).

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Il bollettino quotidiano
Anche il bollettino quotidiano sulla pandemia cambierà nel senso che sarà messo in primo piano il dato dei pazienti che entrano nelle terapie intensive. «Evidenziare il numero dei positivi, oggi che la variante Omicron è prevalente, non ha senso, anche perchè altrimenti la gente si chiede se i vaccini funzionino o meno: si tratta di spiegare che la stragrande maggioranza dei positivi non ha alcun sintomo». Quanto al sistema delle fasce a colori, che le Regioni chiedono di eliminare, –  ha aggiunto il sottosegretario – «è auspicabile una revisione dei parametri discriminando chi entra in ospedale, ma la divisione per colori rimane fondamentale, e' proprio quel sistema ad averci traghettato verso la fine della pandemia».

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Meno di un bambino su 4 ha ricevuto la prima dose

Attualmente in Italia, secondo la Società di Pediatria,  meno di 1 bambino su 4 (24,4%) nella fascia 5-11 anni ha ricevuto una dose. Esiste però una notevole eterogeneità territoriale, con alcune regioni che non arrivano al 15% e altre che si collocano molto più avanti della media nazionale".

"Di grande interesse è il caso della Puglia dove oltre il 40% dei bambini tra 5 e 11 anni ha già ricevuto la prima dose - afferma Annamaria Staiano, presidente Sip -. La Regione ha puntato sin dall’inizio della campagna di immunizzazione contro il Covid-19 sulla somministrazione del vaccino nelle scuole, con il coinvolgimento di igienisti e pediatri. Un modello organizzativo che sembra funzionare molto bene e che anche altre regioni hanno iniziato a mettere in atto".

"Intanto - ricorda la Sip - i dati di farmacovigilanza che arrivano dagli Stati Uniti, dove oltre 9 milioni i di bambini tra 5 e 11 anni hanno ricevuto una dose del vaccino, confermano che questo è sicuro, oltre che efficace. Su 8,7 milioni di dosi somministrate nel periodo 3 novembre- 19 dicembre le segnalazioni di eventi sono state pari allo 0,05% e si è trattato nella quasi totalità di casi non seri. Le miocarditi sono state 11 di cui 7 non gravi (e risolte) e 4 in osservazione al momento della stampa del rapporto".

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