La casa europea saluta David Sassoli Rose bianche nel Parlamento Ue

di Paolo Valentino

Tutti in piedi per l’Inno alla Gioia. Il ricordo commosso di Letta e Macron. Il messaggio di Von der Leyen che è in quarantena: «Ha combattuto per la democrazia, la libertà e l’antifascismo tutta la vita»

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DAL NOSTRO INVIATO STRASBURGO Alla fine sono tutti in piedi, la sua famiglia, i suoi deputati, Emmanuel Macron, Charles Michel, Mario Draghi ed Enrico Letta, ad ascoltare l’Inno alla Gioia, l’inno della sua Europa. Nell’Aula di Strasburgo, il Parlamento dà l’ultimo addio a David Sassoli, il presidente che sorrideva e che lo ha guidato nella tempesta facendolo protagonista nella casa comune. C’è una rosa bianca su ogni banco a ricordarne i valori: la democrazia, la libertà, l’antifascismo. «David ha combattuto per questi valori per tutta la vita», dice nel discorso che non ha pronunciato Ursula von der Leyen, rientrata in anticipo a Bruxelles per la quarantena dopo che il suo autista è risultato positivo al Covid.

«Il sorriso, gli occhi, la parola», sono le tracce da cui parte Letta, in un intervento commosso e denso di suggestioni. Il sorriso di Sassoli «era quello dell’accoglienza e della comprensione di chi cerca il bene in ogni persona». I suoi occhi «raccontavano i drammi della nostra epoca, sapendo guardare oltre le apparenze». La sua parola «dava voce e speranza a chi non ne ha». L’Europa di Sassoli «è una potenza di valori o non è», dice il segretario del Pd ricordando che sotto il suo mandato «ha tenuto accese la luci della democrazia» con una scelta coraggiosa che ha cambiato la storia: tenere aperto il Parlamento.

Letta fa anche una riflessione sull’imminente voto per il presidente della Repubblica, che dovrà scegliere il sostituto di Mattarella, presidente dalle «doti eccezionali»: «Proprio in questi giorni si sono moltiplicate le voci di ogni orientamento politico di chi pensa che proprio David sarebbe stato quel presidente da eleggere. Parlando con lui di questo un mese fa ne registrai il sorriso e una frase che tengo nel cuore». Il monito è che la politica italiana debba guardare oltre l’apparenza e fare scelte coraggiose, «cogliendo il messaggio di unità» lasciato da Sassoli.

Macron lo descrive come «un europeo di buona volontà», grazie al quale l’Unione è ora più forte e unita. Ricorda il ruolo decisivo di Sassoli per forgiare una «maggioranza che ha posto le fondamenta del debito comune». Molto bello l’elogio che il presidente francese fa di «quel pudore così raro nel nostro mondo, quel pudore che era questa alleanza di rispetto gli uni degli altri». Charles Michel, il presidente del Consiglio europeo, rende omaggio a un «europeo fiero, animato dagli ideali di giustizia sociale e solidarietà». Poi, volgendosi verso il suo ritratto, gli dice: «Ispiravi un rispetto naturale, ben al di là della tua funzione».

Non trattiene le lacrime Iratxe García Pérez, presidente del gruppo dei Socialisti e Democratici: «Caro amico, caro presidente rimarrai sempre con noi». Gli rendono bei riconoscimenti di stima, correttezza e sensibilità politica gli avversar i, Manfred Weber per i popolari e Raffaele Fitto per i conservatori. Poi, la musica di Beethoven consegna David Sassoli all’eternità.

17 gennaio 2022 (modifica il 17 gennaio 2022 | 22:07)