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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Coronavirus, per Roma e il Lazio resta l'ombra della zona arancione: “L’invito è continuare a vaccinarsi”

Il bilancio dell’assessore regionale D'Amato in visita al Sant’Andrea: “L'incidenza del Covid è superiore ai 1300 casi per 100mila abitanti, per fine gennaio previsto il picco dei contagi”

Roma è il Lazio restano in zona gialla. Ma il rischio che si possa scivolare verso le maggiori restrizioni previste dalla zona arancione è concreto. 

Da cosa dipende il passaggio di zona

Alessio D’amato, nel corso dell’inaugurazione di una nuova sala multifunzionale all’ospedale Sant’Andrea, è tornato sulla questione che tiene con il fiato sospeso gli abitatati del Lazio, la regione di cui è assessore alla sanità. “Se si esclude che il Lazio possa diventare zona arancione? Secondo il report di questa settimana sì, ma poi non possiamo mai escludere nulla. Dipende dall'incidenza dei contagi, dal picco e dal prosieguo della campagna di vaccinazione che sta andando molto bene, con un target molto superiore rispetto a quello previsto” ha dichiarato D’Amato.

La campagna vaccinale

La regione resta in una sorta di limbo e la capitale non fa eccezione. In positivo c’è il dato sulla campagna vaccinale. “Il nostro obiettivo è arrivare a fine gennaio al 70% della copertura della terza dose. Per tre giorni di seguito abbiamo superato le 70mila somministrazioni” ha ricordato l’assessore regionale alla sanità. C’è però un aspetto che deve continuare a mantenere alta la soglia d’attenzione.

L'incidenza del Covid 

“Siamo in una fase di avvicinamento al picco previsto entro la fine del mese, abbiamo un'incidenza di granlunga superiore a 1.300 casi ogni 100mila abitanti con la variante Omicron che è all'83% e questo comporta anche un elemento di sofferenza della rete e l'invito è quello di vaccinarsi perché la terza dose consente una copertura assolutamente importante”. I riflettori restano puntati quindi sugli ospedali, perché per passare dalla zona gialla alla zona arancione, bisogna tenere in considerazione la percentuale dei ricoveri: quelli delle terapie intensive, infatti, non devono superare il 20%

L'appello contro la burocrazia del Covid

Intanto da chi governa la regione è arrivato l’appello a rivedere le regole che complicano il ritorno alla normalità per i cittadini. Con una lettera aperta, idealmente rivolta al governo, Nicola Zingaretti ha infatti indicato tre misure “prive di rischio, per segnare un ritorno a una vita normale” compatibilmente con la pandemia in corso. Perchè le misure suggerite, che riguardano la gestione delle quarantene e dei green pass, possano essere prese in considerazione, è necessario ottenere il parere del comitato scientifico nazionale.
 

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