Zingaretti: «Covid, cambino le regole: dopo 5 giorni di quarantena liberi senza tampone. E per i vaccinati niente sospensione dei pass»

di Nicola Zingaretti

Il presidente della Regione Lazio: «Dopo 5 giorni di quarantena gli asintomatici siano liberi senza fare nessun tampone. Come negli Usa deve cessare anche l’autosorveglianza in caso di contatto stretto con un positivo»

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Caro direttore,

il Covid si sconfigge rispettando le regole di comportamento e con il vaccino. Su questo non possono esistere deroghe. In questi giorni stiamo toccando con mano i danni prodotti dai troppi no, ni, e la confusione creata da bugie e atteggiamenti che hanno irresponsabilmente generato paure. Ma nel campo delle regole ora è il tempo di semplificare. La condizione per un’adesione di massa e convinta alle regole è anche la semplicità. Nel corso dei mesi le varianti e lo sviluppo positivo della campagna vaccinale hanno cambiato molto le cose e mutato le caratteristiche del problema. Purtroppo regole, norme ed indicazioni si sono via via affastellate e ora credo sia opportuno ragionare sulla costruzione di un nuovo equilibrio: regole chiare, efficaci e semplici da rispettare e impegno per il rilancio della campagna vaccinale.

Faccio un appello al governo: è il momento di lottare contro la burocrazia da Covid, per semplificare la vita alle persone e tornare quanto più possibile a una normalità, compatibilmente con l’esigenza di combattere il virus. Lo dobbiamo fare, anche come forma di rispetto verso tutte e tutti coloro che, con responsabilità, hanno scelto di vaccinarsi.

Abbiamo raggiunto risultati importantissimi nella campagna vaccinale e ha fatto benissimo il presidente Draghi a ricordare come oggi gran parte dei problemi dipendano da chi sta rifiutando di utilizzare i vaccini, il più importante strumento per evitare gravi problemi di salute per ridare ossigeno alle strutture sanitarie, in affanno con la nuova ondata di contagi per guardare al futuro della nostra economia con più serenità. La campagna di vaccinazione procede spedita. Nella mia Regione per il secondo giorno consecutivo sono state oltre 70mila le somministrazioni. Il 97% della popolazione adulta ha ricevuto la doppia dose o una copertura equivalente, il 91% se consideriamo gli over 12. Soprattutto pensando al massiccio aumento di somministrazioni che arriverà con l’introduzione dell’obbligo vaccinale per gli over 50, è necessario un lavoro serio di semplificazione delle norme sul Covid, per riappropriarci delle libertà che proprio i vaccini ci stanno garantendo. Non possiamo accettare che alla sofferenza, all’incertezza e alla paura che genera la pandemia si aggiunga anche la difficoltà di districarsi nel groviglio di regole sul Covid, tra certificati, tamponi praticamente quotidiani, specie per chi ha figli, comunicazioni alle scuole o ai datori di lavoro. La priorità assoluta, dunque, è ora quella di sburocratizzare, rendere più facile (e quindi più serena) la vita delle persone.

Si può fare, senza mettere a rischio la salute. Propongo tre misure di semplificazione e buon senso da valutare al più presto e poi decidere:

1) Un primo passo è, come chiedono alcune Regioni, far cessare l’auto-sorveglianza in caso di contatto stretto con positivi al Covid senza l’effettuazione di un tampone dopo 5 giorni . Altrimenti, soprattutto per le bambine e i bambini, per le ragazze e i ragazzi che vanno a scuola e per i loro genitori sarà un calvario. Inoltre occorre una parola chiara sul non obbligo di certificato medico per il rientro a scuola o al lavoro.

2) In alcuni Paesi, come gli Stati Uniti, già oggi i positivi asintomatici dopo 5 giorni di quarantena, in assenza di sintomi, sono liberi di uscire di casa, anche senza tampone e certificato di guarigione. Tutto si fonda sul convincimento che un asintomatico, dopo l’incubazione e i primissimi giorni dall’esito positivo del tampone, non è più contagioso. Il Comitato scientifico sia investito di questo tema e se la valutazione fosse confermata e positiva, sempre completato il ciclo vaccinale, lo potremmo fare anche in Italia.

3) Oggi la sospensione e la riattivazione del green pass sta funzionando spesso a singhiozzo, con ritardi e malfunzionamenti. Anche in questo caso si potrebbe pensare a semplificare la vita ai positivi asintomatici che abbiano completato il ciclo vaccinale, evitando la sospensione del green pass, mantenendo la raccomandazione della quarantena di cinque giorni.

Si tratta di tre azioni prive di rischio, per segnare un ritorno a una vita normale, su cui ripeto è indispensabile un parere del Comitato scientifico e un intervento del governo. Le persone nella stragrande maggioranza hanno risposto con enorme partecipazione alla campagna vaccinale, e ora giustamente chiedono norme semplici, facilmente comprensibili e facilmente applicabili. È necessario trovare risposte a questa legittima domanda.

15 gennaio 2022 (modifica il 15 gennaio 2022 | 07:44)