All'indomani della notizia che il principe Andrea dovrà affrontare il processo per abusi sessuali su una minore, organizzati da Jeffrey Epstein e Ghislaine Maxwell, il commento migliore e non privo di autocritica nazionale l'ha fatto il Guardian in un articolo firmato da David McClure: "Beh, adesso sta sudando di certo". Il riferimento, ovviamente, va all'anidrosi, la condizione che impedisce la traspirazione di cui il figlio della Regina Elisabetta ha detto di soffrire per difendersi dalle accuse di Virginia Giuffre, la donna americana che dei suoi tre incontri con lui da minorenne ricorda il modo in cui sudava copiosamente. Ricapitolando, Virginia Giuffre ha citato in giudizio il principe sostenendo che abbia abusato di lei nel 2001, quando aveva 17 anni. Andrea ha respinto le accuse supportate, per ora, solo da una foto in cui posa insieme alla ragazza mentre alle loro spalle c'è Ghislaine Maxwell sorridente e dice di non ricordare nemmeno chi sia la ragazza. La Corona ha fatto di tutto per tenere il figlio della regina Elisabetta al sicuro, esentato dagli impegni pubblici, schivando una dopo l'altra le possibilità che venisse coinvolto nel caso. Ma lo scorso 29 dicembre Ghislaine Maxwell è stata dichiarata colpevole di traffico di minori a scopo sessuale, e da quel momento la situazione del duca di York è andata peggiorando, fino all'apertura del "caso numero 1:21-cv-06702" Giuffre Vs York". I suoi avvocati hanno affermato che la denuncia doveva essere respinta in base a un accordo del 2009 che Jeffrey Epstein prese con Giuffre, in cui la vittima si impegnava a non accusare nessuno dei suoi amici a fronte di un risarcimento di 500mila dollari. Ma il 13 gennaio il giudice Lewis A. Kaplan di New York ha stabilito con un documento di 46 pagine che il caso deve continuare e che il principe Andrea, oggi 61enne, dovrà affrontare una causa civile negli Stati Uniti. Quali scenari si aprono ora, e che conseguenze porterà alla famiglia reale questo scandalo? Per cominciare, i legali del principe Andrea potrebbero fare ricorso contro la decisione del giudice Kaplan, ma ci sono poche probabilità che venga accolto. Seconda possibilità: in quanto cittadino britannico, il principe potrebbe semplicemente rifiutarsi di partecipare ulteriormente al caso e in tal caso Giuffre potrebbe chiedere la sentenza automatica a suo favore. Ma secondo il saggista esperto legale di diffamazione e reputazione Mark Stephens che sta seguendo il caso, questo farebbe di lui "un morto che cammina", una sorta di paria dell'aristocrazia e del bel mondo in generale. Per ora l'unica cosa certa è che il principe, con un eccesso di ottimismo, aveva recentemente richiesto alla madre di poter tornare a svolgere i suoi incarichi pubblici in occasione del 40esimo anniversario della guerra nelle Falkland, e questo non succederà. Più probabile, come pensa il biografo reale Phil Dampier, che venga privato gradualmente di tutti i suoi patrocini militari, anche perché questo è l'anno del giubileo di Platino della regina Elisabetta è un membro della famiglia nono in linea di successione fotografato al banco degli imputati è l'ultima cosa che serve alla Corona britannica. Secondo molti esperti, per evitare un simile scenario, il male minore sarebbe quello di proporre alla presunta vittima un accordo extragiudiziale con una grossa cifra. Ma potrebbe essere un arma a doppio taglio, un ammissione che anche da parte dell'accusato ci sia il timore che Giuffre abbia in mano prove dei loro tre incontri. Nel frattempo la regina, inorridita dalla messa in onda dell'intervista al figlio lo scorso anno, in cui negava le accuse ma non mostrava alcuna empatia verso le vittime, sta finanziando di tasca sua le spese legali per sostenere il team di avvocati americani del Lavley Singer, il prestigioso studio di Los Angeles che alla modica cifra di duemila dollari l'ora fa evaporare qualsiasi problema legale delle celebrità. Uno scenario, quello in corso, che sarebbe stato perfetto in un episodio della serie legal Suits. Il riferimento non è casuale, perché proprio una delle interpreti della sue serie, Meghan Markle, verrà probabilmente chiamata a testimoniare. L'ipotesi può sembrare surreale, ma la moglie del principe Harry è l'unico membro della famiglia reale britannica ad avere la cittadinanza americana e quindi a non può rifiutarsi di testimoniare, se convocata. Poiché gli americani hanno una gran paura delle conseguenze di una falsa testimonianza sotto giuramento, l'accusa si aspetta che vuoti il sacco su tutto quello che sa sulla faccenda, anche se è probabilmente molto poco. Oltre alla duchessa di Sussex, una delle testimoni che verranno convocate è una donna che ricorda di aver visto il principe ballare nel 2001 al nightclub Tramp di Londra con una ragazza che potrebbe essere Virginia Giuffre, mentre Andrea nega di essere stato in quel locale. Ma in tutto questo, bisogna prendere in considerazione anche la possibilità che il principe sia innocente come dice e che la sua accusatrice voglia solo ottenere dei vantaggi economici. Per ora si sa che nel marzo del 2001 Virginia Giuffre mandato un sms euforico da Londra alla sua amica Carolyn Andriano, una delle testimoni chiave per la condanna di Maxwell, per dirle che stava cenando con il principe Andrea, e quando le due si sono riviste in Florida Giuffre le avrebbe mostrato entusiasta la foto che ora viene portata come prova, vantandosi con lei di aver avuto rapporti sessuali con lui. Per Andriano, Giuffre non era affatto traumatizzata e non le ha parlato delle percosse che ora racconta di aver subito da Andrea per sottomettersi alla sua volontà. Al contrario, le disse di non stare nella pelle all'idea di essere andata a letto con un vero principe. Questo ridurrebbe anche notevolmente il danno d'immagine del duca di York, che se deciderà di andare al processo se la vedrà così brutta che la cosa più gentile che gli potrà capitare sarà di dover rendere noti i dettagli sulle sue parti intime, visto che a Giuffre verrebbe chiesto dalla difesa di descriverli con molta precisione, come si fa sempre in questi casi.