Il Quebec tasserà i non vaccinati: «Sono un fardello per la sanità»

di Redazione Esteri Online

Il premier annuncia un’imposta «significativa». La provincia è fortemente colpita dalla variante Omicron. I no vax occupano il 50% dei posti in terapia intensiva anche se sono solo il 10% della popolazione.

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Negozi chiusi in Quebec a causa della pandemia (Graham Hughes /The Canadian Press via AP)

Una tassa per chi rifiuta la vaccinazione contro il Covid. Il Quebec, provincia canadese fortemente colpita dall’ondata di Omicron, ha deciso di chiedere ai no vax di farsi carico, almeno in parte, del costo dovuto alla pressione che viene esercitata su medici e ospedali a causa della pandemia. «Stiamo lavorando a un contributo sanitario per tutti gli adulti che rifiutano di essere vaccinati perché rappresentano un onere finanziario per tutti», ha spiegato il primo ministro Francois Legault, in una conferenza stampa, sottolineando che i no vax sono il 10% della popolazione ma occupano il 50% dei posti in terapia intensiva. «È una questione di equità» ha aggiunto.

Non è chiaro quanto sarà l’importo della tassa per i no vax, che verrà implementata nelle prossime settimane. Legault ne sta discutendo con il suo ministro delle Finanze ma ha già fatto sapere che una tassa di 50 o 100 dollari non sarebbe sufficiente: «Deve essere una somma significativa». «Capisco ed anch’io provo questo malcontento nei confronti della minoranza non vaccinata che intasa i nostri ospedali», ha aggiunto.

Nel tentativo di arginare la nuova ondata di epidemia di Covid, il Quebec ha annunciato il 30 dicembre il ritorno di alcune restrizioni, tra cui il coprifuoco delle 22 e il divieto di assembramenti privati. Al momento vi sono più di 2.700 ricoverati per il covid, di cui circa 250 in terapia intensiva. I ricoveri continuano ad aumentare anche in Ontario, la provincia limitrofa e la più popolosa del Canada.

12 gennaio 2022 (modifica il 12 gennaio 2022 | 15:34)