Draghi contro i No vax: i problemi dipendono da loro. Obbligo per over 50 viene dai dati

Il premier ha ribadito che governo affronta questa fase della pandemia con approccio diverso grazie alla vaccinazione e che gran parte dei problemi di oggi è per le persone non vaccinate  

Draghi si presenta in lieve ritardo in conferenza stampa e fa una brevissima premessa prima di rispondere ai giornalisti, in cui, tra l'altro, avverte: non risponderò a domande sul Quirinale.

Affiancato dai ministri dell'Istruzione Bianchi e della Salute Speranza, non ché da  Franco Locatelli (presidente dell'Iss), Draghi ha detto che occorrerà affrontare il nuovo anno con unità e fiducia. E e il governo lo fa con un approccio diverso in questa fase della pandemia grazie alla vaccinazione.  "Vogliamo essere cauti" - ha aggiunto il premier - ma anche minimizzare gli effetti della pandemia sui ragazzi" e i risvolti "dal punto di vista economico e sociale soprattutto sui ragazzi e le ragazze, che
hanno risentito delle chiusure dal punto di vista psicologico e della formazione". 

Ricorda gli ospedali attualmente sotto pressione a causa - lo dice esplicitamente - delle persone non vaccinate che occupano per i due terzi le terapie intensive.

Sul tema caldo della riapertura della scuola: lo hanno fatto oggi anche gli altri paesi europei che non hanno mai pensato di chiuderla - ha ricordato. La scuola è fondamentale per la democrazia e va tutelata, protetta, non abbandonata - insiste il capo del governo. 

Al termine del giro di domande, Draghi si è scusato con tutti, giornalisti e non, per non aver tenuto la conferenza stampa mercoledì 5 gennaio, subito dopo il varo delle misure: "C'è stata da parte mia e di altri una sottovalutazione delle attese. Perciò mi scuso e chiedo di considerare questa conferenza stampa come un atto riparatorio". 

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