La base del trucco: i 6 errori che ti fanno sembrare più vecchia
Ci sono donne dello spettacolo che quando si tratta di trucco non sbagliano un colpo. Una di queste è senza dubbio Jennifer Lopez. Se c’è una novità lei è una delle prime a coglierla. Come la base rugiadosa, la dolphin skin, la pelle di delfino. Da quando l’ha provata non c’è post su instagram che la ritragga senza. Ma questo trucco sta davvero bene a tutte? «In realtà l’effetto bagnato ottenuto spalmando sulla cute già inguainata dal fondotinta strati di illuminante non è il massimo: la fa sembrare più vecchia se non è giovanissima. Quando si prepara la base, che rappresenta le fondamenta del maquillage, a volte si segue la moda senza considerare la condizione del proprio incarnato, con risultati che non migliorano l’aspetto. Anzi, aggiungono anni», spiega Giada Venturotti, make-up artist QStudio Makeup-RP. Scopriamo con l’esperta quali sono gli errori che fanno apparire più agée quando si maneggiano primer, fondotinta, correttori, illuminanti, ciprie e fard.
1. È meglio non dimenticare il primer
«Evitare di usarlo quando la cute è segnata, fa correre il rischio di ritrovarsi con il fondotinta “fangoso” e addio aspetto fresco e levigato» dice l’esperta. Questo passaggio assicura che la base duri a lungo perché crea una sorta di guaina agganciata alla cute capace di farlo aderire perfettamente.
2. I passi falsi del fondotinta
Serve a uniformare il colorito e a dare al viso un aspetto più fresco. A volte, però, certi errori possono rendere l’aspetto “più vecchio” di quanto non lo sia al naturale.
- Con l’età e anche le esigenze del trucco cambiano. Essere fedeli alla stessa nuance per anni potrebbe essere controproducente, perché a un certo punto può non mimetizzarsi con il tono dell’incarnato creando il temuto effetto maschera. «Attenzione alle nuance troppo chiare che rendono il viso ingessato, e a quelle troppo scure che appesantiscono i lineamenti: in entrambi i casi evidenziano rughe e imperfezioni. Un aggiornamento periodico, ogni 3-4 mesi, è indispensabile: spesso dà risultati sorprendenti» spiegha Venturotti.
- Ci sono tante diverse formule di fondotinta disponibili, dal liquido alla crema, alla polvere e sembrano essere adattabili a ogni tipo di incarnato. In realtà non è così. «Se la pelle è secca o matura è meglio evitare le formule a base minerale: assorbono tutto, dagli oli cutanei all’umidità, e fanno sembrare la cute “accartocciata” evidenziando ogni segno. La cute mista e grassa, invece, deve stare alla larga dalle consistenze cremose: creano una sorta di cappa che accentua la produzione sebacea dando luogo alla formazione di aree lucide sgradevoli» dice la make up expert.
- In genere è facile dimenticare di stendere accuratamente il prodotto. Eppure “sfumare, sfumare e ancora sfumare” è l’unica via che fa ottenere una copertura fresca e uniforme. «Pennello, spugnetta inumidita o polpastrelli: non conta lo strumento utilizzato quanto l’accuratezza della stesura di una minima quantità di prodotto che deve coprire tutta la superficie del volto, contorno occhi incluso. Al termine, è importante che si percepisca solo la sua presenza: troppo prodotto crea uno spessore innaturale che aggiunge decine di anni…», sottolinea Giada Venturotti.
3. Il correttore con mano leggera
Per dissimulare gli inestetismi del contorno occhi, le consistenze cremose, adatte per dissimulare le discromie del viso, vanno scartate: creano una massa che con la mimica facciale evidenzia i solchi cutanei moltiplicandone la profondità. Anche il colore giusto è determinante. «Le varianti troppo chiare non solo non coprono gli aloni scuri ma si illuminano sia con la luce naturale sia con quella artificiale. Se le occhiaie virano al blu sì alle tonalità aranciate e pesca, se sono marroni vanno bene quelle con pigmenti gialli con un punto di arancio», dice Venturotti.
4. I falsi miti dell’illuminante
Ci sono alcune aree del viso in cui le donne mature non dovrebbero indossare l'evidenziatore. «Va accuratamente evitato sulla sporgenza della fronte: dà un risultato datato e crea l’effetto ottico di assottigliare l’occhio. Non va messo sulla parte inferiore dell’occhio o sugli zigomi: troppa luce in questa zona evidenzia segni e rughe. In generale, comunque, se la pelle è segnata non va usato» spiega la professionista.
5. Attenzione al fard
No assoluto all’applicazione dallo zigomo verso la fronte: fa sembrare il viso di un’altra epoca. «Sì, invece, a piccoli tocchi al centro dell’osso zigomatico, sfumando molto bene verso l’alto evitando di arrivare fino all’attaccatura dei capelli. Questa modalità dà una finitura che sembra naturale e rende l’aspetto fresco», specifica l'esperta.
6. La giusta dose di cipria
La pelle secca deve usarla con cautela perché la polvere tende a penetrare nelle linee sottili che si cerca di mascherare. «Va usata in piccolissime quantità e nella versione incolore per evitare l’effetto gesso. No al baking, la tecnica molto usata a Hollywood che consiste nello spennellare sotto l’occhio strati su strati di questo prodotto per illuminare lo sguardo, perché evidenzia, peggiorandone l’aspetto, borse e segni nella zona perioculare», conclude Giada Venturotti.