Ferrero, parla il gestore della Sampdoria Vidal: «Gli avevo suggerito cosa era giusto fare. Ha preferito il rischio»

di Monica Colombo

Parla il manager che in questo momento gestisce la Sampdoria oltre agli immobili del suo ex presidente, ora in carcere

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L’ex presidente della Sampdoria Massimo Ferrero, nel riquadro Gianluca Vidal

«Ho capito perché sta cercando di prendere i soldi della Sampdoria». Gianluca Vidal, membro del cda dimissionario del club ligure e a capo di Rosan Trust, che ha in cassaforte oltre agli immobili dell’ex presidente Massimo Ferrero anche il club blucerchiato, aveva già lasciato trapelare dubbi e sospetti nelle intercettazioni diffuse nei giorni scorsi. «Massimo, sei pieno di debiti, non sai come ne uscirai e pensi a comprare?».

Dottor Vidal lei immaginava un epilogo del genere quando al telefono esternava queste perplessità?
«Non conoscevo le vicende relative all’inchiesta di Paola ma avevo contezza del potenziale impatto che certi comportamenti avrebbero potuto generare. Del resto gli avevo già consigliato che sarebbe stato meglio chiudere ogni fronte prima di ripartire. Detto questo, io non sono un politico, sono un tecnico».

Quindi?
«Leggo che sbrigativamente mi si definisce commercialista di Ferrero. È vero che sono dottore commercialista, ma non è mio compito compilare la sua dichiarazione dei redditi. Mi occupo di attività di gestione di rischio di impresa: sono stato chiamato in primis per gestire i concordati Eleven Finance e Farvem e poi per seguire le trattative di cessione della Sampdoria. Piuttosto mi fa piacere che dalle intercettazioni si comprenda come preferissi realizzare valore per chiudere pendenze pregresse».

Ferrero non l’ha ascoltata.
«Diciamo che il mio punto di vista da tecnico non collima necessariamente con quello del presidente che da imprenditore ha una certa propensione al rischio. Il tecnico deve suggerire cosa sia giusto fare per restare nel perimetro della legge».

Lo ha sentito da quando è stato arrestato?
«No, non si può. Ho tenuto i contatti con gli avvocati che gli hanno fatto visita in carcere mercoledì per la prima volta. Piuttosto, non comprendo come sia possibile che un uomo di 70 anni con due bambini piccoli venga trattenuto in custodia. Non credo possa scappare, ma non ho letto le carte. Di certo lo avranno ferito le frasi della figlia Vanessa che sono state pubblicate».

La Sampdoria che galleggia a cinque lunghezze sopra la zona retrocessione, ha il presidente in prigione, un allenatore in bilico e il derby alle porte: è una barca alla deriva?
«Ma no, deve solo trovare il comandante: ha una struttura dirigenziale che adempie alle proprie funzioni. Certo, l’assenza di un presidente rumoroso come Ferrero si fa sentire ma ci sono compiti assegnati a ogni manager».

È vero che il nuovo presidente sarà un ex calciatore come Giovanni Invernizzi?
«L’assemblea dei soci è stata convocata per il 23 dicembre: si nominerà un nuovo cda e per la figura del presidente ci sono diverse ipotesi sul tavolo. Tra queste, assegnare il ruolo a chi conosce e riveste i valori del club».

Dopo l’arresto di Ferrero, potenziali acquirenti si sono fatti avanti?
«Confermo, ci sono cinque soggetti che hanno avanzato manifestazioni di interesse. Sarò rigido nel valutarle considerando la reale identità del soggetto e che non sia schermo di altre figure, la provenienza lecita delle risorse e la trasparenza nell’affare».

Genova attende Vialli.
«Negli ultimi giorni la cordata a cui appartiene non mi ha contattato. Due anni fa fummo molto vicini a chiudere ma sul più bello le parti non posero la penna sul foglio. Di rinvio in rinvio arrivammo in autunno quando, dopo la striscia di sei sconfitte in sette partite, furono rivisti i valori dell’operazione. Sa, il presidente è esuberante. Tanto può essere empatico con alcune persone, quanto può non esserlo con altre. Non fu facile...».

9 dicembre 2021 (modifica il 9 dicembre 2021 | 08:00)