Guido Russo, il dentista biellese che si è presentato al centro vaccinale di via Carso indossando un corpetto in silicone per ingannare i sanitari, è seduto nello studio televisivo di La 7 «Non è l'Arena», condotto da Massimo Giletti. In trasmissione ha iniziato a raccontare l’episodio: «Si vedeva da lontano che fosse finto. Volevo che in quel momento arrivassero tutti, i responsabili dell’hub e i Carabinieri. Volevo un po’ di audience ma per una protesta piccola, personale, non su scala nazionale. Una provocazione per lanciare il tema del fatto che adesso gli italiani hanno la libera scelta di fare o non fare il vaccino. Alcune categorie invece sono obbligate, e questo non lo rende una libera scelta per tutti ».

Il dentista col braccio in silicone per il vaccino: "Mi sono vaccinato il giorno dopo, mi sono dovuto piegare al sistema"

Accompagnato dal suo avvocato Max Veronese, ha proseguito esponendo il suo pensiero: «Credo sia più sicuro un membro del personale sanitario che si fa un tampone un giorno sì e uno no che uno vaccinato. È più sicuro, i tamponi sono più sicuri». In trasmissione hanno definito la sua intenzione «una protesta dadaista». Nel corso della trasmissione ha rivelato: «Ho dovuto vaccinarmi, mi sono dovuto piegare allo Stato. Il giorno dopo stesso dell’episodio». Spiegando poi che «non essendo riuscito ad ottenere la reazione che volevo creare con la provocazione, e siccome per lavorare lo Stato mi obbliga a vaccinarmi per poter vivere l’ho fatto». E in chiusura ha rivelato: «Io credo che il vaccino sia la migliore arma contro questa malattia. Ma dobbiamo poter fare la scelta, a prescindere che sia giusta o sbagliata». L’avvocato ha spiegato ancora: «La politica sanitaria doveva fare una scelta diversa, ovvero sostenere che il tampone fosse più sicuro del vaccino per il personale sanitario, a tutela del medico e del paziente».

L'infermiera che ha scoperto il No Vax col braccio in silicone racconta cosa è accaduto

I commenti dei lettori