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Borsa, debutto boom per International Care. Ora guarda all'estero

La società brianzola di servizi di assistenza esordisce sul segmento dedicato alle piccole e medie imprese

di Enrico Miele

(Adobe Stock)

2' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Strappo, finora teorico, al debutto per laInternational Care Company, società di servizi di assistenza sanitaria, alla persona, all'auto e alla casa . Nel giorno del suo esordio sul listino Euronext Growth Milan (l’ex Aim), la matricola non riesce a fare prezzo ma registra un’apertura teorica a 3,15 euro ad azione, con un rialzo quindi del 50% rispetto al collocamento avvenuto a 2,1 euro.

Raccolti 2,5 milioni di euro

La società brianzola in fase di ammissione ha raccolto 2,5 milioni di euro, a fronte di una domanda pari a circa 4 volte l’offerta. “Per noi è un momento di svolta – spiega a Radiocor l’a.d. Gualtiero Ventura pochi minuti prima del suono della campanella a Piazza Affari – i fondi raccolti con la quotazione serviranno allo sviluppo e al controllo della tecnologia, che è sempre più fondamentale, unita al fattore umano. Stiamo guardano a nuove tecnologie a livello mondiale, da Israele agli Usa”. International Care Company (Icc), infatti, è stata costituita nel 2018 tramite il conferimento del ramo di azienda relativo alle attività di assistenza alla persona, gestione di allarmi satellitari, sinistri per conto terzi e call center da parte di FD Service Spa e del ramo d'azienda per le attività di sviluppo progetti di telemedicina da parte di FD W.OR.L.D. Care Srl, entrambe fondate dallo stesso Ventura. La società è così diventata uno gli operatori domestici nell’offerta di servizi di assistenza alla persona, con un focus nel campo dell'assistenza sanitaria digitale, operando anche a livello internazionale (indirettamente tramite IAG di cui detiene il 9,53% del capitale). Ora il salto verso Piazza Affari.

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"Ora si guarda all'estero"

Le risorse provenienti dalla quotazione in Borsa permetteranno anche di “guardare ai mercati esteri. La nostra idea è di trasferire quello che stiamo facendo oggi in Italia, con la nostra tecnologia, verso i mercati terzi, in particolare in Est Europa o nel bacino Mediterraneo possiamo avere delle ottime chance”. Quanto a possibili future acquisizioni, “in questo momento stiamo guardando in giro, non vediamo competitor ma non è detto che non si possa trovare il partner che ci dia un valore complementare a quello che già oggi facciamo”.

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