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Capelli, i trattamenti per un cuoio capelluto sano (dunque una chioma splendente)

Cute sana, chioma bella. In altre parole, per avere bei capelli bisogna prendersi cura anche del cuoio capelluto, zona a cui spesso non si riservano le attenzioni necessarie. Oltre al classico massaggio durante lo shampoo, non gli si presta altra attenzione, ma soprattutto, nessun prodotto dedicato.

«È necessario identificare le necessità e i bisogni della cute per mantenerla in equilibrio e ottenere, come risultato, capelli sani e luminosi» spiega Gaia Merini, Senior Trainer Klorane e René Furterer Specialist.

Cuoio capelluto, un “ecosistema” a sé

Meglio quindi partire dalle basi: il cuoio capelluto non è già parte dei capelli. È infatti cute, e come tale ha bisogno di tutte le attenzioni del caso: «Spesso si paragonano i capelli a piante in crescita e il cuoio capelluto al terreno che deve essere fertile per poter nutrire le stesse piante. Un’immagine metaforica ma anche concreta, che ci spinge a prendersi molta cura della cute con l’aiuto di prodotti specifici, ma anche con tecniche di massaggio stimolanti o rilassanti» spiega l’esperta.

Negli ultimi anni questa particolare zona è al centro dell’hair routine. In Europa è un trend che sta emergendo in queste stagioni, sulla coda del grande successo del segmento in Asia. Come hanno evidenziato alcuni siti di e-commerce, già prima della pandemia si era verificato un aumento di interesse e vendite di prodotti ad hoc pari al 196% (secondo Cult Beauty).

Cuoio capelluto, cosa succede con il freddo in inverno

«Il cuoio capelluto, in autunno e in inverno, vive un momento di difficoltà: deve far fronte a un clima più rigido, che lo rende più sensibile e disidrato».

Alle basse temperature si aggiungono sporco e inquinamento, eccessiva produzione di sebo e pelle morta, un accumulo di prodotti di styling ma anche l’uso di tools sbagliati, eventuale sudore, esposizione costante ai raggi UV, tinta sono tutti fattori che hanno ostruito i follicoli del cuoio capelluto. Senza contare problematiche fisiologiche, come sbalzi ormonali e stress.

Risultato? La cute va in tilt, si infiamma, prude e la crescita del capello è rallentata a causa proprio dell’ostruzione dei follicoli.

È esattamente lo stesso discorso che si applica alla pelle, quando risulta appesantita, opaca, grigia e sporca a causa di smog esterno e interno, trucco, inquinamento che si depositano sulla pelle. Come agire quindi?

Come prendersene cura: calibrare lo shampoo

«Per ovviare a queste difficoltà, è possibile attuare una strategia di distanziamento tra i lavaggi, in modo da aggredire il meno possibile sia il capello che il cuoio capelluto. Durante l’inverno, si dovrebbe mettere un freno ai numerosi lavaggi svolgendone un numero inferiore, a seconda delle necessità del capello. Dai 2 o 3 alla settimana potrebbero essere sufficienti. Volendo, si può intervenire con un gesto beauty molto pratico, lo shampoo secco».

Trattamenti detox mirati

Per ovviare all’inquinamento, specie in città, bisogna correre ai ripari con trattamenti detox «Che in grado di riossigenare e di asportare le particelle inquinanti che si depositano e tendono a soffocare la cute. I trattamenti detossificanti non solo permettono di purificare dai depositi inquinanti, ma anche di ritrovare e accentuare la luminosità dei capelli» precisa Merini.

Questo è anche il momento migliore per utilizzare gamme molto specifiche, extra delicate e sensibili, prive di solfati e di tensioattivi aggressivi ma ricchissime delle proprietà di ingredienti naturali che svolgono un’azione super idratante per la cute, rendendo il capello luminoso.

Le fiale, come booster

Durante l’inverno si avverte la necessità di fare ‘qualcosa in più’ per i propri capelli. Vince la logica della cura ‘in and out’: integratori specifici da assumere e prodotti da applicare localmente in perfetta sinergia fra loro.

«Come primo step è fondamentale scegliere trattamenti che si devono adattare alle necessità della cute. Inoltre, almeno una volta alla settimana, una hair care routine completa dovrebbe prevedere l’applicazione dei preparatori per il cuoio capelluto. La preparazione con oli essenziali, selezionati e preziosi, prima della detersione, permette, infatti, al cuoio capelluto di rigenerarsi e di ottenere maggiori risultati dai trattamenti seguenti».

Shampoo e maschere giusti

Nella cura del capello, dopo l’applicazione dei prodotti selezionati quali shampoo ad hoc e balsamo o maschera a risciacquo, non deve mancare l’applicazione di prodotti specifici senza risciacquo come termo protettori e nutrienti, in grado di proteggere il fusto e le punte.

«Se poi si ha la necessità di nutrire intensamente e ricostituire il capello, il suggerimento è quello di applicare, almeno un paio di volte al mese, le cosiddette Sleeping Mask, maschere per i capelli da tenere in posa per tutta la notte e da risciacquare al mattino».

«Se poi il cuoio capelluto risulta più appesantito da trattamenti chimici, dall’inquinamento o da un’eccessiva produzione di sebo, le proposte più attuali non parlano di scrub ma consigliano l’applicazione, almeno una volta alla settimana, di maschere in polvere sebo assorbenti, con la duplice funzione di detergere al posto dello shampoo abituale e di trattare. Sono estremamente efficaci quanto delicate» conclude Gaia Merini.

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