“Il voto al Movimento Cinque Stelle, dal quale siamo lontanissimi, nasceva pero' da motivazioni tutt'altro che ignobili o irragionevoli. Nasceva dallo stesso disagio e dallo stesso fastidio per un certo tipo di politica per la quale è nata Forza Italia». A parlare così è, sorprendentemente, Silvio Berlusconi, in un’intervista che apparirà l’11 dicembre per i 35 anni di MF. «I Cinque stelle – dice Berlusconi, parlandone con grandissimo rispetto in questa occasione – non sono riusciti a dare una rappresentanza a questa Italia, ma hanno dato voce a un disagio reale, che merita rispetto, attenzione e anche delle risposte».

«La parola moderati - ha spiegato il Cavaliere - si presta a un equivoco. I moderati non sono coloro che non hanno opinioni forti, convinzioni profonde, passioni civili intense: sono coloro che con razionalità e concretezza, con rispetto degli altri e spirito critico, manifestano le loro convinzioni e sulla base di queste scelgono».

Parole talmente dolci verso i grillini che hanno richiesto un commento da parte del loro leader, Giuseppe Conte, specie se le parole di Berlusconi vengono lette sullo sfondo della corsa per il Quirinale: «Apprezzo il cambio di rotta di Berlusconi sul Movimento ma non sarà lui il candidato del M5s: per la figura del capo dello Stato noi abbiamo altri obiettivi». Gli avvicinamenti tra i due mondi sono stati notevoli, ultimamente, e dagli odi si è passati se non a un amore, a forme pronunciate di dialogo a distanza. Ora il nuovo passo di Berlusconi, che chiaramente seminerà dubbi tra i grillini, specie i tanti al secondo mandato che non hanno alcuna chance di essere ricandidati nel nuovo corso contiano.

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