Fra le cose che più intrigano gli astronomi c’è il fatto che i corpi celesti, pur potendosi raggruppare per categorie, presentano sempre delle caratteristiche peculiari, che fanno di ognuno di essi un unicum, o le perle rare di una piccola nicchia. Questo vale in particolare per i pianeti, il cui campionario è variegato in maniera sbalorditiva, ma anche le stelle, nell’ambito di ogni singola categoria in cui si raggruppano (giganti azzurre, stelle gialle, nane rosse eccetera), hanno un notevole margine di variabilità. Per esempio nella categoria della pulsar, o stelle di neutroni, ne sono state individuate alcune fatte a modo loro, che emettono soltanto raggi X termici, prodotti dal graduale raffreddamento della superficie.

Finora nella nostra galassia ne conosciamo 7 di questo tipo, soprannominate “Le magnifiche sette” (in riferimento al titolo di un film). Anni fa ne è stata scoperta un’altra che sembrava assimilabile a loro, ma poi ci si è resi conto che questa pulsar, battezzata “Calvera”, fa storia a sé.

Rispetto a quelle sette è più giovane (trecentomila anni anziché un milione) e molto più energetica. Anche la sua posizione in cielo è piuttosto anomala, in direzione della costellazione dell’Orsa Minore, a un’altezza di circa 40 gradi rispetto al piano della Via Lattea: questo significa che – salvo effetti di proiezione, validi solo se si trovasse entro mille anni luce da noi – questa stella di neutroni non è collocata sul piano galattico. L’analisi di nuovi dati dello strumento NICER (Neutron star Interior Composition Explorer) a bordo della Stazione Spaziale Internazionale ha fatto luce su questo aspetto, svelando che Calvera si trova a una distanza molto maggiore rispetto alle magnifiche sette, a circa diecimila anni luce. I risultati dello studio, guidato da ricercatori e ricercatrici dell’Istituto Nazionale di Astrofisica e dell’Università di Padova, sono in corso di pubblicazione su The Astrophysical Journal.

Le stelle di neutroni hanno origine nelle esplosioni di supernova al termine del ciclo vitale di stelle più massicce del Sole, la maggior parte delle quali si trova nel piano galattico. La posizione di Calvera in cielo, insieme alla sua grande distanza, indicano invece che la stella di neutroni appartiene all’alone della Via Lattea. Eppure è giovane: per allontanarsi così tanto dal piano galattico durante i suoi trecentomila anni di vita dovrebbe aver viaggiato nello spazio a una velocità di quasi 7000 chilometri al secondo, molto maggiore di quanto osservato in tutte le altre stelle di neutroni.

Secondo gli autori dell’articolo su The Astrophysical Journal, questa peculiare stella di neutroni sarebbe nata proprio nell’alone galattico, non lontano dalla sua posizione attuale. Potrebbe aver avuto origine dall’esplosione di una delle cosiddette “massive runaway star”, stelle massicce con velocità elevate che sfuggono dal disco della nostra galassia e si trovano nell’alone.

“Un’altra possibilità ancora più intrigante” afferma Sandro Mereghetti, ricercatore dell’INAF a Milano e primo autore della ricerca “è che Calvera si sia formata da una stella molto vecchia dell’alone galattico: ad esempio nel collasso gravitazionale di una nana bianca causato dall’accrescimento di materia da una stella compagna”. Questo meccanismo di formazione è previsto dai modelli teorici, ma è difficile dimostrare che una stella di neutroni sia nata in questo modo: Calvera potrebbe essere il primo esempio osservativo a supporto di questa teoria. Peculiarissima, insomma, e forse un unicum.

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