In Svizzera al referendum sul green pass ha vinto il «Sì»

di Redazione Online

Oltre il 60 per cento degli svizzeri ha votato a favore del mantenimento della «Legge Covid» (che impone, tra l'altro, di avere il pass per entrare in bar e ristoranti) e dell'aumento di stipendio per gli infermieri: intanto la situazione è critica, e i vaccinati sono solo al 65%

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Nella giornata di domenica, in Svizzera, si sono tenuti due referendum che riguardano la risposta del Paese alla pandemia: e la risposta data dai cittadini è stata a favore del mantenimento delle regole per tentare di controllarla, e dell'aumento dei riconoscimenti nei confronti di chi permette di affrontarla.

Uno dei referendum riguardava il «green pass»: mentre il lasciapassare anti Covid provocava proteste in buona parte del mondo, la Svizzera ha scelto la strada del referendum, diventando il primo Paese ad affidare alle urne la decisione. Oltre il 60 per cento degli svizzeri ha votato a favore del mantenimento della «legge Covid», che include il green pass, nonostante che l’opposizione, nelle ultime settimane, si fosse fatta più rumorosa e organizzata — oltre che meglio finanziata.

Il pass (che viene dato a chi è vaccinato, guarito dal Covid o ha un tampone negativo) sarà dunque ancora necessario per entrare in bar, ristoranti, cinema, musei, eventi sportivi e lezioni universitarie in presenza.

(In Svizzera, ad oggi, lo smart working è raccomandato, le mascherine sono obbligatorie in gran parte delle situazioni al chiuso, e c’è un limite di 30 persone per gli incontri privati al chiuso e di 50 persone per quelli all’aperto).

Il secondo referendum riguardava una serie di aumenti salariali per gli infermieri: in questo momento, secondo quanto riferito dalla Bbc, la Svizzera sta infatti aumentando il numero di posti letto in terapia intensiva per far fronte all’aggravarsi della pandemia, ma per molti di essi, secondo le associazioni di categoria, non è garantita un’opportuna copertura da parte degli infermieri.

I referendum arrivano in un momento particolarmente delicato: i casi di contagio sono in costante aumento (lo scorso mercoledì i nuovi positivi erano 8.585, l'aumento è del 50% rispetto a una settimana prima, e la media mobile a 7 giorni pone la Svizzera a un livello più alto di quello della Germania), il livello di vaccinati è ancora molto basso (il 65% della popolazione), e il governo ha definito la situazione «critica», e pronosticato un «peggioramento» per le prossime settimane.

Nonostante questo, l'esecutivo svizzero non ha voluto seguire la strada della confinante Austria — primo Paese europeo a reimporre un lockdown —, e ha preferito fare appello al buon senso della popolazione — e al referendum, appunto.

Secondo gli analisti, ottenuto il «sì» al referendum, le misure anti-Covid potrebbero essere ulteriormente rafforzate.

(In Svizzera domenica si è votato, in realtà, anche per un terzo referendum, che chiedeva ai cittadini se volessero selezionare i giudici federali attraverso l'estrazione da una platea di candidati proposta da alcuni esperti: la proposta è stata largamente rifiutata).

28 novembre 2021 (modifica il 28 novembre 2021 | 17:48)