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Lotta all’influenza, Pregliasco: «Non perdiamo le buone abitudini»

Prima della pandemia in Italia si avevano tra 6mila e 10mila morti causate da complicazioni derivanti dall’influenza. Poi, nel 2020-21, i contagi da influenza sono stati inferiori del 99 per cento rispetto alla media, la malattia era praticamente scomparsa.

«L’efficacia degli interventi complessivi contro il Covid-19 ha giocato un ruolo fondamentale, ma visto che ora la situazione è mutata perché, con la didattica in presenza e la limitazione dello smart working, circola molta più gente, mantenere quelle norme di “nuovo galateo” nei contatti sociali può frenare anche i contagi influenzali» avverte il virologo Fabrizio Pregliasco, docente dell’Università Statale di Milano.

Pregliasco: «Non perdere le buone abitudini»

«Specialmente guardando alle prossime festività, sarebbe importante mantenere i comportamenti adeguati, come per esempio evitare abbracci e baci, stare seduti un po’ distanziati a tavola, arieggiare la stanza mantenendo qualche finestra aperta e in particolar modo evitare affollamenti non necessari quando si va a fare gli acquisti». Quando prenderà piede l’influenza? «Di regola si presenta quando le temperature sono rigide e si mantengono tali nel tempo. Visto poi che si manifesta con sintomi respiratori, dolori articolari e febbre alta, si avrà la certezza che non si tratti invece di Covid solo eseguendo un tampone. E proprio la somiglianza del quadro sintomatico deve ispirare l’approccio preventivo: vaccinarsi non solo contro Sars-Cov2 ma anche per la “normale” influenza stagionale, dal medico o in farmacia» dice Pregliasco.

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