ROMA. Nuovo sia pur lieve rialzo dei contagi che oggi da 4.598 passano a 4.866, 1.100 più del giovedì della scorsa settimana, anche se i tasso di positività scende leggermente di un decimale allo 0,9%.
Si contano anche 50 morti mentre sono 6 in più i ricoverati nelle terapie intensive e sei in meno quelli nei reparti di medicina.

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Sono 268 i casi in Piemonte, 40 più di ieri, con il tasso di positività fermo però allo 0,4%. In rialzo da 513 a 570 i contagi anche in Lombardia, dove il tasso di positività scende però dallo 0,5 allo 0,4%. Sono 508, meno 28 rispetto a ieri, i nuovi casi di Covid-19 registrati nelle ultime 24 ore in Veneto, secondo un andamento ormai costante nelle ultime settimane, che portano il totale a 479.017 contagi. Il dato emerge dal report regionale, che segnala anche un decesso, con il totale a 11.821. Gli attuali positivi sono in aumento rispetto a ieri (+202) e sono in tutto 9.945. La situazione clinica, stabile, vede 203 malati ricoverati in area non critica (-2) e 37 (+3) in terapia intensiva.
Scende sotto quota 100, per l’esattezza a 91.1 l’incidenza dei contagi settimanali ogni 100mila abitanti nell’Alto Adige, dove oggi si contano 57 casi, un terzo di ieri, mentre il tasso di positività dal 3,5 cala al 2,5%.
Lieve calo nel Friuli Venezia Giulia che resta con una incidenza di 96.7 con 249 casi odierni, 12 meno di ieri.

In Emilia Romagna contagi invece in salita da 307 a 391, con il tasso di positività che dal 2,2 passa al 2,9%.

Ancora morti in Toscana per Covid: sono stati altri sei nelle 24 ore mentre si registra un rialzo dei nuovi positivi giornalieri con 373 nuovi casi (età media 42 anni), 71 in più di ieri.
Oggi nel Lazio su 11.638 tamponi molecolari e 21.056 tamponi antigenici per un totale di 32.694 tamponi, si registrano 594 nuovi casi (+91), 5 decessi, 357 ricoverati (-5), 47 terapie intensive e +350 guariti. Il rapporto tra positivi e tamponi è al 1,8%. I casi a Roma città sono a quota 291.
Passano da 592 a 627 i nuovi positivi in Campania dove il tasso di positività cala di due decimali al 2,2%
Oggi in Puglia si registrano 215 nuovi casi di Coronavirus su 21.665 test (1%) e zero decessi. Ieri si erano contati 278 contagi.

Nella settimana dal 20 al 26 ottobre si rileva «un netto aumento dei nuovi casi settimanali di Covid-19», passati da 17.870 a 25.585, pari al + 43,2%, anche «se la crescita potrebbe in parte essere legata all'incremento dei tamponi totali» fatti anche per il Green pass. Ma a indicare «una maggior circolazione del virus» sono anche i ricoveri, aumentati del 7,5% rispetto alla settimana precedente, e il tasso di positività ai tamponi molecolari. È quanto rileva il nuovo monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe.

A livello nazionale, spiega il presidente Gimbe, Nino Cartabellotta, dopo 7 settimane «si registra un'inversione di tendenza dei nuovi casi settimanali con una media mobile a 7 giorni che passa da 2.553 del 19 ottobre a 3.655 il 26 ottobre». La crescita dei casi, che potrebbe essere in parte influenzata dall'aumento del 21,1% dei tamponi totali rispetto alla settimana precedente (2.604.550 contro 2.151.081) «sicuramente consegue ad un aumento della circolazione virale per due ragioni: innanzitutto, per l'inversione di tendenza sui ricoveri in area medica, in secondo luogo perché a fronte di un rapporto positivi/tamponi antigenici in lieve calo, per l'enorme aumento del denominatore, si registra un incremento del rapporto positivi/tamponi molecolari (dal 2,4% del 19 ottobre al 3,5% del 26 ottobre)». Si registra inoltre una diminuzione dei decessi e dei ricoveri in terapia intensiva. In particolare i dati contenuti nel rapporto settimanale Gimbe evidenziano 249 decessi (-8,1%); -14 ricoveri in terapia intensiva (-3,9%); +181 ricoverati con sintomi (+7,5%); +333 in isolamento domiciliare (+0,5%); 25.585 nuovi casi (+43,2%); +500 casi attualmente positivi (+0,7%).

Sul fronte ospedaliero, sottolinea la responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione Gimbe, Renata Gili a livello nazionale il tasso di occupazione rimane molto basso (5% in area medica e 4% in area critica) e nessuna Regione supera le soglie del 15% per l'area medica e del 10% per l'area critica. «Si registra un lieve aumento degli ingressi giornalieri in terapia intensiva - spiega Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione Gimbe - con una media mobile a 7 giorni di 23 ingressi al giorno rispetto ai 20 della settimana precedente».

Nella settimana 20-26 ottobre, tutte le Regioni tranne Sardegna e Valle D'Aosta, registrano un incremento percentuale dei nuovi casi e in 15 Regioni crescono i casi attualmente positivi. Sono 33 le Province con un'incidenza uguale o superiore a 50 casi per 100.000 abitanti: tra queste la Provincia di Trieste registra oltre 150 casi per 100.000 abitanti. Questo quanto contenuto nel nuovo monitoraggio settimanale Gimbe sull'andamento del Covid in Italia. In particolare la Sardegna fa registrare -13,8% di nuovi casi rispetto alla settimana precedente e la Valle d'Aosta -35,7%. Prima per aumenti di casi rispetto alla settimana precedente il Molise con il 160%, seguita dall'Umbria con il 138,2%.
Per i posti letto in area medica occupati da pazienti Covid-19 tutte le regioni sono sotto soglia (15%) con valori più alti in Calabria e PA Bolzano con il 9% e Sicilia 8%. Per la terapia intensiva (soglia al 10% secondo i nuovi indicatori) Umbria 8% e Marche 7%.

Calano, nell'ultima settimana, le somministrazioni di vaccino anti Covid, che dal 20 al 26 ottobre sono state in media poco più di 152.000 al giorno. E a diminuire, nonostante l'estensione del Green pass a tutti i luoghi di lavoro, pensata proprio per incentivarle, sono anche le prime dosi: in 7 giorni si contano infatti -53% nuovi vaccinati. Mentre 11 milioni di dosi rimangono stipate in frigo. È quanto rileva il nuovo monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe aggiornato alle 6 di mattina del 27 ottobre.

Il 13% di medici, infermieri e operatori in servizio negli ospedali e nelle strutture sanitarie ha intanto ricevuto il richiamo vaccinale contro il Covid. Su un milione di dosi booster somministrate in tutta Italia, secondo l'analisi condotta dalla Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere sugli open data messi a disposizione dalla struttura del Commissario straordinario per l'emergenza Covid-19, circa 170mila sono andate a soggetti tra 20 e 60 anni che rappresentano per lo più la platea di personale sanitario, in tutto 1 milione 400mila unità, a cui è destinato il richiamo vaccinale.

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