Politica

Ddl Zan, il Senato blocca la legge per 23 voti. Il centrosinistra ne perde 16 più due astenuti: accuse ai renziani. Salvini:"Ripartiamo dal nostro testo"

 Il forzista Vito lascia il suo incarico in FI per protesta. La Russa (FdI) dice: "Una nuova maggioranza c'è". Letta: "Hanno voluto fermare il futuro"
3 minuti di lettura

ROMA - Ventitrè voti hanno affossato la legge Zan. Il centrosinistra era sicuro di avere 149 voti sulla carta, ma due si sono astenuti e 16 senatori sono passati con il centrodestra. Quindi si è finiti 154 a 131, rapporti invertiti rispetto alla partenza teorica prevista dalle forze in campo. Dal Pd accuse ai renziani. E ora Ignazio La Russa (FdI) dice: "Una nuova maggioranza c'è". E la dem Monica Cirinnà: "Il centrosinistra della maggioranza Conte è strafinito, si riparte da Pd, 5S e Leu". E il segretario del Pd Letta su Twitter: "Hanno voluto fermare il futuro. Hanno voluto riportare l'Italia indietro. Sì, oggi hanno vinto loro e i loro inguacchi, al Senato. Ma il Paese è da un'altra parte". E il leader 5S Conte: "Chi oggi gioisce per questo sabotaggio dovrebbe rendere conto al Paese che su questi temi ha già dimostrato di essere più avanti delle aule parlamentari".

Podcast - Metropolis - Il centro delle cose

Ddl Zan, i conti sballati della sinistra. Con Boldrini, La Russa e Scalfarotto

di Gerardo Greco

Metropolis: ascolta il podcast
Il leader della Lega Matteo Salvini dice con soddisfazione: "Il ddl Zan è stato affossato per i calcoli sbagliati del Pd: ora togliamo i bambini, i nuovi reati e il dibattito sull'identità di genere. Hanno deciso di andare allo scontro, dopo mesi che avevamo avvisato ed è finita così. Ora proporrò al centrodestra di ripartire dal nostro testo".

L'aula del Senato aveva detto sì alla 'tagliola', chiesta da Lega e FdI. A favore dello stop all'esame degli articoli e degli emendamenti del dd Zan contro l'omotransfobia sono stati 154 senatori, 131 contro e due astenuti. Ora, dunque, l'iter della legge si è bloccato. La presidente Casellati aveva ritenuto "ammissibili le due richieste di votazione segreta in base al regolamento e ai precedenti", confermando così il voto segreto nonostante le contestazioni. "Sono stata chiamata a decidere sulla richiesta di una votazione segreta. È una questione puramente giuridica - ha chiarito la presidente - non a caso ho fatto riferimento al regolamento e ai precedenti".

L'ottimismo tradito di Zan

Nel corso della seduta Casellati aveva dovuto più volte richiamare l'aula per il brusio e le proteste. I grillini hanno duramente contestato la scelta della presidente di Palazzo Madama di procedere con il voto segreto. In sostanza, il timore del relatore Zan si è avverato, anche se l'esponente del Pd questa mattina  si era detto ottimista: "Sono convinto che Italia viva voterà con noi e la tagliola non dovrebbe passare. Poi ci sono tanti del gruppo Misto che hanno già dichiarato che voteranno contro la tagliola, sono abbastanza tranquillo che questa operazione della Lega non passerà". Ma così non è stato.

Il dibattito

Durante la discussione il leghista Calderoli, aveva definito la legge "una porcata" e si è battuto per il voto segreto, mente il presidente della commissione Giustizia del Senato, Andrea Ostellari, sempre del Carroccio, aveva ribadito l'esigenza di un rinvio per trovare una sintesi, ipotesi rigettata già ieri dal Pd. "In questa Aula, e anche in Commissione - ha detto Ostellari - ho assistito al verificarsi di una maggioranza ampia che era  disponibile a trovare una sintesi sui nodi giuridici degli art. 1-4-7. Quella maggioranza però non è riuscita a trovare un accordo a causa di chi vuole solo la divisione tra buoni e cattivi". Il dibattito si è acceso quando ha preso la parola la grillina Emma Battaglia, può volte interrotta dall'opposizione durante il suo discorso dadall'opposizione. Ignazio La Russa (FDI) aveva premesso di essersi sentito discriminato nel passato per la sua appartenenza politica: "Non c'è nessun comportamento discriminatorio che già non venga punito, tranne le opinioni".

La vicepresidente dei senatori di Forza Italia  Licia Ronzulli ha insistito sull'effetto intimidatorio della legge e sulla punizione delle "posizioni diverse" e batte sull'educazione scolastica parlando di "Folli teorie gender". E rivolgendosi agli avversari politici ha aggiunto: "C'era la possibilità di scrivere una bella pagina insieme, invece avete voluto una legge ideologica che spacca il Parlamento. I diritti dei cittadini sono di tutti e non solo di una parte politica. Sulla legge Zan abbiamo chiesto un confronto da quando questa legge è arrivata in Senato. Lega e FdI hanno proposto un nuovo testo e ci eravamo illusi di poter discutere. Se oggi la legge Zan dovesse essere affossata, la responsabilità di avere buttato tutto questo tempo sarà dei promotori e del Pd, col suo segretario Enrico Letta in primis".

Anche il presidente dei senatori di Italia viva Davide Faraone è intervenuto rispetto al pericolo del voto segreto: "Noi voteremo il ddl Zan come sempre. Peccato per la mancata intesa: siamo molto preoccupati che con il voto segreto la legge sia bocciata, sarebbe un disastro". Dura la presidente di Italia viva, Teresa Bellanova cheha rivolto un appello allo stesso Zan: "Caro Zan tu, sbagliando, ne stai facendo una battaglia di visibilità. Individuando bersagli e mettendo alla gogna persone che ragionevolmente chiedono una seria discussione, come in questi mesi le femministe, per esempio".

Vito (Fi) scrive a Berlusconi e si dimette dall'incarico in FI

 Il forzista Elio Vito, come aveva già annunciato, ha lasciato il suo incarico il suo incarico di  responsabile del dipartimento Difesa e sicurezza di Forza Italia, "dopo che è stato annunciato al Senato il nostro voto favorevole al non passaggio agli articoli del ddl Zan". In mattinata aveva detto: "La cronaca di questi mesi, è purtroppo piena di episodi di violenza ai danni di persone Lgbt, picchiati perché camminavano mano nella mano, si baciavano, portavano una borsa arcobaleno. Per questo - ha concluso - se Fi dovesse votare il non passaggio agli articoli del ddl Zan, una legge che contrasta proprio odio, discriminazioni e violenze, a malincuore, ma per coerenza, non potrei più mantenere l'incarico affidatomi da Berlusconi".

Direzione PD, Letta difende Ddl Zan: "Affossare la legge uno schiaffo alla della società italiana"

Esulta per il risultato il movimento Pro Vita "in nome della libertà di espressione". Davanti a simili progetti di legge, il comportamento dei fedeli e dei politici cattolici deve adeguarsi al Magistero della Chiesa, che sull'ideologia gender ha espresso "chiara riprovazione tramite numerosi interventi di Papa Francesco". Lo afferma una nota Congregazione per la Dottrina della Fede della Santa Sede che l'Associazione Pro Vita e Familia riferisce essere stata scritta in risposta ad una richiesta di chiarimenti dottrinali sul provvedimento.

 

LA DIRETTA

I commenti dei lettori