La Guardia di Finanza di Cremona ha arrestato il 55enne Renato Crotti, giornalista professionista cremasco, per prostituzione minorile e possesso di materiale pedopornografico. Secondo le indagini, Crotti adescava ragazzini, per lo più sedicenni, tramite il falso profilo Facebook “Federica Banardi” e così scambiava video e foto, per poi fissare incontri a sfondo sessuale in mezzo ai campi, nei parcheggi, a quanto pare anche in un garage, sempre di sera. La misura è stata disposta dalla Procura di Brescia che ha in mano il fascicolo nato da un’altra inchiesta, quella su cui lavorano i pm di Cremona, in cui lo stesso Crotti è accusato di aver sottratto almeno una parte dei soldi della onlus ‘Uniti per la Provincia di Cremona’ che raccoglieva le donazioni dei cittadini per aiutare gli ospedali della zona a combattere l’emergenza Covid.

Crotti è un personaggio noto nel Cremonese per la sua carriera da giornalista, dagli inizi a Radio Antenna 5, emittente della Diocesi di Crema, fino a diventare nel 2000 portavoce della Provincia di Cremona. Poi è stato dipendente di Finarvedi, holding del colosso siderurgico Arvedi da cui è stato allontanato. Nel marzo 2020 è diventato segretario dell’associazione ‘Uniti per la provincia di Cremona’. Proprio per quest’ultimo incarico, nel luglio 2020 Crotti è stato iscritto nel registro degli indagati insieme a due imprenditori, Cristiano Bozzoli e Attilio Mazzetti: l’accusa è di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, all’autoriclaggio e all’appropriazione indebita. Dall’inchiesta della Guardia di Finanza risulta che i tre avrebbero prelevato soldi e li avrebbero utilizzati per scopi che nulla avevano a che fare con la beneficenza. In un caso anche per un falso progetto di didattica a distanza.

Proprio nel corso delle indagini condotte dal Nucleo di Polizia Economico-finanziaria per i presunti reati di natura societaria e finanziaria, sono stati individuati elementi che hanno indotto l’autorità giudiziaria a disporre approfondimenti e analisi del cellulare sequestrato a Crotti. In particolare, riporta il Corriere della Sera, una persona coinvolta nei lavori pagati con i soldi della onlus ha raccontato agli inquirenti di aver avuto rapporti sessuali con Crotti quando ancora frequentava le scuole superiori ed era minorenne. Da queste dichiarazioni e dal materiale raccolto nello smartphone del giornalista 55enne è nato il secondo filone, affidato per competenza alla Procura di Brescia.

“Un mio amico mi disse che se avessi voluto comprarmi delle scarpe nuove ed avessi avuto bisogno di soldi, avrei potuto assecondare alcune fantasie del signor Crotti”, ha fatto mettere a verbale uno dei giovani che con l’uomo avrebbe avuto rapporti. Non è l’unico: oltre alle chat, ritenute inequivocabili, rintracciate sullo smartphone, le Fiamme Gialle hanno in particolare sentito quattro giovani, oggi maggiorenni. Storie fotocopia, le loro. Storie dalle quali emerge anche come Crotti avesse una sorta di tariffario: avrebbe pagato dai 5 ai 7 euro per una fotografia di un minore nudo, dai 50 ai 150 euro per soddisfare altre richieste.

Il gip del Tribunale di Brescia, Matteo Grimaldi, ha sottolineato nell’ordinanza come la misura del carcere sia “la sola in grado di contenere la spinta criminale di Crotti, estremamente elevata se si considera la durata nel tempo delle sue condotte criminose e l’assoluta assenza di autocontrollo nella ricerca di minori da utilizzare per il soddisfacimento delle proprie pulsioni sessuali in ogni occasione utile, senza sosta e senza alcun tipo di limitazione”. Crotti si trova ora nel carcere di Cremona, dopo una visita al Pronto Soccorso per essersi sentito male.

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