il caso

Gordon Ramsay, il cronista chiama «grassottella» la figlia Tilly: la sua risposta è magistrale

di Paola De Carolis

La figlia di Gordon Ramsay è tra le protagoniste dello show della Bbc «Ballando con le stelle». La risposta sui social della 19enne al giornalista radiofonico. Ma si apre un caso

Gordon Ramsay, il cronista chiama «grassottella» la figlia Tilly: la sua risposta è magistrale

«Ispezionare e criticare il corpo degli altri, soprattutto delle donne, rimane uno sport nazionale», scrive l’editorialista Katie Edwards sull’Independent. Non solo in Gran Bretagna, aggiungeremmo, ma è vero che l’ultimo caso di fat-shaming sta avendo nel Regno Unito un’eco diversa, e a finire nei guai, finalmente, è chi punta il dito piuttosto che chi viene accusato di avere qualche kg di troppo. Protagonista della vicenda è Tilly Ramsay, concorrente di Strictly come dancing, il «Ballando con le stelle» seguitissimo programma della Bbc, che non è stata protetta né dall’età – ha 19 anni – né dal cognome – è la figlia dello chef Gordon Ramsay – né dal fatto che sia già molto lanciata professionalmente – ha pubblicato un libro di cucina e presenta un programma per ragazzini – simpatica, intelligente e brava a ballare ed è finita, come innumerevoli donne prima di lei, sulle labbra di uomo di gran lunga più vecchio di lei che l’ha definita «grassottella», riducendo tutto ciò che Tilly è a una questione di peso.

L’attacco a Tilly Ramsay

Sui social c’è chi chiede le immediate dimissioni di Steve Allen, il presentatore radiofonico, 67 anni, che in diretta su LBC ha usato le parole «a chubby little thing» per descrivere Ramsay prima di dare la colpa alle pietanze preparate da Ramsay senior: «Probabilmente è per via cucina di suo padre». Allen, che cura un programma di primissima mattina (in onda dalle 4 alle 7 tutti i giorni a parte il sabato) non è famoso per l’equilibrio delle sue opinioni e già alcuni anni fa era finito nei guai per i commenti su un operatore televisivo cieco, ma il fatto che si sia preso gioco di Tilly Ramsay per la sua taglia non è piaciuto a nessuno, tanto che centinaia di persone hanno scritto ad Ofcom, l’ente regolatore della comunicazione, per lamentarsi.

La riposta magistrale

Nonostante la giovanissima età, la diretta interessata ha affidato ai social una risposta dignitosa e bilanciata: «Cerco di non ascoltare o leggere commenti negativi - ha scritto Ramsay su Instagram – ma c’è un limite. Non è la prima volta, non sarà l’ultima, che qualcuno commenta sul mio aspetto, lo accetto e sto imparando ad accettare me stessa. Le parole feriscono. Ho Solo 19 anni e sono grata di tutte le possibilità che mi sono state offerte, ma non credo sia accettabile criticare l’aspetto fisico o il peso di un’altra persona». Tilly ha concluso con «Be kind», motto del movimento che chiede sui social maggiore rispetto ed educazione verso gli altri. Dal Guardian, all’Evening Standard, al Times i maggiori quotidiani si sono schierati dalla parte di Tilly. Nonostante le richieste, Allen non ha commentato le sfortunatissime parole dell’altro giorno. La vicenda però mette in risalto aspetti problematici che vanno oltre il pessimo gusto del commento di un presentatore radiofonico noto per il tono acido. «Sto imparando ad accettare me stessa» scrive Ramsay. Perché una ragazza simpatica, spigliata e brillante che a 19 anni già si mantiene piuttosto che essere soddisfatta è costretta a imparare ad accettarsi perché non porta la taglia 0? C’è di più, come ha sottolineato Edwards: «Il body-policing è un modo di controllare le donne, di far sentire inferiore chi non rispecchia un modello convenzionale di femminilità, di mischiare l’aspetto con la professionalità e la moralità: è vera e propria misoginia».

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