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A Firenze la quarta edizione di “L’Eredità delle Donne”

Scienziate, economiste, scrittrici, artiste, ambientaliste, politiche e imprenditrici si confrontano sui temi principali della contemporaneità. Per contrastare preconcetti e cliché, e mettere in risalto l’importanza del contributo femminile al progresso dell’umanità. Verso una reale gender equality
A Firenze la quarta edizione di “LEredità delle Donne”

La nuova generazione di donne europee e del mondo a confronto con le icone storiche del femminismo e con i grandi temi della contemporaneità. Questo l’obiettivo di L’Eredità delle Donne, festival sulle competenze femminili, arrivato alla sua quarta edizione (a Firenze dal 22 al 24 ottobre). Scienziate, economiste, scrittrici, artiste, urbaniste, ambientaliste, attiviste, politiche e imprenditrici si incontreranno offrendo il loro punto di vista a beneficio di una società migliore per tutti. Rappresentanti iconiche della storia del femminismo discuteranno insieme ad attiviste di terza generazione, riflettendo sulle competenze delle donne nei vari campi del sapere e mettendo in luce il loro contributo al progresso dell’umanità. Con la direzione artistica di Serena Dandini, Next Generation Women (questo il titolo dell’edizione attuale) affronterà anche il tema della rappresentazione della donna nei media. Riconfermata la collaborazione, inaugurata nella scorsa edizione, con il Geena Davis Institute on Gender in Media, fondato nel 2004 dall’attrice premio Oscar per monitorare e bilanciare le presenza femminile nel cinema e nella tv, contrastare gli stereotipi e promuovere l’inclusione – tra le ospiti dell’evento di apertura, la presidente dell’istituto Madeline Di Nonno. Nel dibattito, troveranno spazio anche gli argomenti emersi nella campagna “Scordatelo!”: lanciata su Instagram il 22 luglio scorso, grazie alla collaborazione con il magazine digitale Alfemminile, e agli hashgtag #scordatelo e #speaklouder, invita le giovani e giovanissime a raccontare le loro esperienze legate alla gender equality.
Vogue Italia ha incontrato alcune protagoniste della kermesse fiorentina per chiedere di raccontare il proprio, personalissimo, significato di eredità femminile. Qui e a questo link i loro ritratti e le loro parole.

Arianna Muti
25 anni, studentessa dell’Università di Bologna, ha inventato un algoritmo che individua i tweet misogini in Rete.
L’ eredità è il lascito di un bene, di idee e di valori, di un’opera che perdura nel tempo e che si trasmette di generazione in generazione. Rappresenta la memoria, il passato di una persona, ma per chi la riceve è un punto di partenza per creare qualcosa di nuovo.
Un elemento fondamentale è la consapevolezza di se stessi. Sapere chi siamo, dove siamo e dove vogliamo andare permette di evitare di cadere nella trappola degli stereotipi, dei ruoli fissi delle identità di genere, dell’accondiscendenza a schemi prestabiliti e delle aspettative sociali. A mancare, molto spesso, è anche la capacità di capire ciò che può davvero ferire una persona. Nei tweet che ho analizzato, per esempio, ciò che alcuni uomini scrivono con l’intenzione di fare un complimento viene in realtà percepito come oggettificazione sessuale. L’eredità che dovremmo lasciare alle generazioni future è l’importanza della consapevolezza, dell’educazione, dell’empatia e di una visione che non contempli l’odio.

Pecuniami. Abito in twill di seta con stampa animali e chiusura a fiocco sul collo, Max Mara.

Pecuniami
42 anni, divulgatrice e autrice di “Signore, è ora di contare! Manuale di consapevolezza finanziaria” (in uscita per Bookabook).
Nel mio lavoro ho visto eredità anche ingenti impoverire le persone e scatenare i più bassi istinti degli eredi. Una vera eredità non deve essere necessariamente economica ma deve arricchire tutti coloro che la ricevono, una vera eredità nutre il terreno su cui cade e trasferisce amore: l’amore di chi ha passato una vita per costruirla.
La consapevolezza si crea con il tempo e le esperienze. La bellezza della gioventù è l’assenza di consapevolezza: l’importante è che questo vuoto non venga colmato con la paura. In una giovane donna lo spazio che un giorno sarà pieno di consapevolezza deve essere pieno di curiosità ed entusiasmo: in questo modo avrà la spinta per studiare e formarsi, questo mix creerà una donna consapevole e inarrestabile.

Stella Levantesi. Giacca monopetto in misto lana, Sportmax.

Stella Levantesi
27 anni, giornalista, fotoreporter e autrice di “I bugiardi del clima” (Laterza, 2021).
Il cambiamento climatico prodotto dall’attività dell’uomo – e nel mio libro spiego quanto alcune siano molto più responsabili di altre – è un moltiplicatore di minacce: si sovrappone a vulnerabilità preesistenti come quelle socioeconomiche, di etnia, di salute o di genere. La questione dei diritti delle donne è strettamente legata quindi anche al clima. 
In alcune aree del mondo le donne sono colpite prima e più intensamente dagli effetti del riscaldamento globale. Ed è importante che ci sia una consapevolezza maggiore delle intersezioni tra la questione climatica e tutte le altre questioni sociali. Finanziamenti, meccanismi di manipolazione mediatica, tecniche di propaganda: sono tutti processi messi in atto intenzionalmente per far sembrare il cambiamento climatico solo una teoria. Questi sforzi negazionisti includono anche strategie come il greenwashing o il mito della responsabilità individuale e molti altri. E oggi sono il risultato di una campagna di disinformazione su queste tematiche che va avanti da decenni di cui approfondisco cause, dinamiche e conseguenze ne I bugiardi del clima.
Fondamentale, dunque, che ci siano gli strumenti necessari per riconoscere queste strategie in modo tale da poterle smascherare e andare avanti senza ripetere gli errori che sono stati fatti in passato.

Florencia Di Stefano-Abichain. Abito di lana con dettagli dorati, Sportmax.

Florencia Di Stefano-Abichain
32 anni, speaker radiofonica, podcaster, traduttrice, content creator e autrice di “Pensavo di essere io... invece è la sindrome dell’impostore” (in uscita per Vallardi).
L'eredità è per me un concetto molto prezioso: è il patrimonio, soprattutto immateriale e valoriale, che ci viene donato dalle persone che hanno vissuto prima di noi e che hanno faticato per ottenerlo. Mi riferisco in particolare a quelle donne che hanno lottato, a volte a costo della vita, per dare alle generazioni successive una vita migliore. Penso sempre in un’ottica di futuro: per questo sono convinta che l’eredità che ci arriva non debba essere presa così com’è, ma vada assimilata, destrutturata, rielaborata aggiungendo nuovi elementi che la arricchiscono, pensando alle ragazze che arriveranno dopo di noi.
Nella mia esperienza, la consapevolezza è il mio strumento più efficace, che ho affinato nel corso degli anni, ed è anche la mia più grande forza. È ciò che mi permette di non dare retta a quella che nel mio libro chiamo la “Sindrome dell’impostore”, che mi vuole continuamente sminuire, mettere a disagio e far sentire inadeguata. Consapevolezza è far tacere quella voce che ci critica e che è dentro di noi e riuscire a vederci per quelle che siamo, con tutte le nostre potenzialità.

L’Eredità delle Donne è un progetto di Elastica con la Fondazione CR Firenze. Si avvale della copromozione del Comune di Firenze, della partnership di Gucci, il contributo di Poste Italiane e la collaborazione di Manifattura Tabacchi. 

Crediti moda: 
Foto di Camilla Glorioso
Styling: Roberta Pinna
Hair: Kiril Vasilev, make up: Mikaela Alleyson, entrambi @ Green Apple 
Location: Manifattura Tabacchi

In apertura: Arianna Muti. Abito smanicato in drill di cotone con stampa leopardo, Sportmax.
In tutte le foto. Orecchini vintage, Maïa Earrings.

Da Vogue Italia, ottobre 2021