Trieste no pass, timori per l’arrivo di 20 mila manifestanti. È diventata la capitale della protesta

di Andrea Pasqualetto

Allerta estremisti. Il portavoce Puzzer incontrerà Patuanelli. Il movimento si divide

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Arriveranno da mezza Italia e forse anche dall’estero. Alcuni gruppi sono già in città. C’è gente di Vicenza, Verona, Firenze, Bolzano, Milano, Bologna, oltre naturalmente ai vicini di casa di Udine, Gorizia, Pordenone. Alcuni se ne sono andati ma torneranno domani per questo corteo che si annuncia eccezionale. «Attendiamo almeno 20 mila persone», stima con prudenza il prefetto di Trieste Valerio Valenti, mentre dalla sua finestra guarda una piazza Unità d’Italia occupata da centinaia di manifestanti contro il green pass. È ormai Trieste la capitale della protesta e in questa piazza monumentale che si apre sul mare, pulsa il cuore del popolo che dice no al nuovo lasciapassare voluto dal governo. Il collante è solo questo: il rifiuto del certificato verde e, per i più, del vaccino. Perché per il resto siamo di fronte a una moltitudine di persone che ha ben pochi punti di contatto: sinistra radicale, destra estrema, cattolici integralisti, semplici famiglie con bambini, gandhiani, portuali, centri sociali, Casa Pound. Fra loro molti si detestano, ed è la ragione per cui Prefettura e Digos hanno alzato bene le antenne. Perché il fronte pacifista che fino a oggi è prevalso riempiendo il salotto buono cittadino di canti, comizi, girotondi e sacchi a pelo, con punta massima di aggressività nel ritornello «la gente come noi non molla mai» e qualche «vergogna», potrebbe essere superato da chi invece intende usare i muscoli. Com’è successo lunedì scorso, quando qualcuno ha deciso che era giunto il momento della guerriglia. Le forze dell’ordine stanno monitorando la situazione anche attraverso i social, dove sembra che su Trieste debba calare mezzo mondo antagonista. Riflettori puntati anche sulle curve ultrà, sui black bloc, sulle frange estremiste di destra e sinistra. «Se diamo retta alla Rete arrivano da nord anche bande di motociclisti violenti», sorride l’investigatore.

Nel frattempo, a guidare il fronte dialogante è sempre lui: Stefano Puzzer , carismatico capo dei portuali che ha subito però l’abbandono del suo sindacato. Il motivo? «Noi chiedevamo di non pagare per poter lavorare, lui sta andando oltre». Puzzer vuole abolire il green pass: «Con me ho sempre duecento portuali», ha ricordato lui invitando comunque tutti al corteo e a installare maxischermi ovunque: «Non solo a Trieste, riempite pacificamente tutte le piazze d’Italia, contro green pass e obbligo vaccinale».

Puzzer ha strappato un appuntamento con il ministro triestino Stefano Patuanelli, in programma per sabato. «Ma dai, è un contentino», insorge Ugo Rossi, il neoconsigliere comunale no vax del Movimento 3V: «L’incontro è l’arma che lo Stato usa per prendere tempo e togliere ossigeno al fuoco». Per Rossi la direzione è una sola: «Battaglia a oltranza, giorno e notte fino al ritiro». Il corteo di venerdì gli sembra troppo molle: «Non andrò». Tutto ciò mentre Trieste segna un record di contagi.


21 ottobre 2021 (modifica il 21 ottobre 2021 | 17:39)