Marco Simoncelli, dieci anni senza il Sic: «È rimasto nel cuore delle persone»

Il 23 ottobre di 10 anni fa Marco Simoncelli moriva dopo un incidente sul circuito di Sepang, in Malesia. Aveva 24 anni.  È dedicata al sogno spezzato del pilota romagnolo la terza puntata di Ossi di Seppia, quello che ricordiamo, in onda su RaiPlay
Marco Simoncelli dieci anni senza Sic il ricordo del pilota

«Marco è rimasto nel cuore delle persone, è come incontrarlo tutti i giorni tra la gente». Sono passati dieci anni dalla morte di Marco Simoncelli. Era il 23 ottobre del 2011, sul circuito di Sepang, in Malesia. Suo padre, Paolo, oggi team manager della Sic58 Squadra Corse, ha usato queste parole pochi giorni fa. «È una cosa strana e me lo chiedo spesso anche dopo 10 anni: cosa ha fatto Marco? Era un ragazzo sorridente e felice che inseguiva il suo sogno, una persona sincera che colpiva subito, forse anche per i suoi ricci».

«Come genitore non ho nessun rimpianto per Marco», ha detto. L’assenza però si sente. Tutti nel paddock sentono la mancanza del Sic. Su tutti Valentino Rossi: «Mi manca molto Marco, soprattutto come amico, perché ci siamo divertiti molto insieme. Con lui era sempre divertente. Abbiamo creato l’Academy in suo onore, perché è stato il primo pilota che abbiamo aiutato».

A dieci anni dalla sua scomparsa, è dedicata al sogno spezzato di Sic, come tutti lo chiamavano, la terza puntata di Ossi di Seppia, quello che ricordiamo, in onda dal 19 ottobre su RaiPlay. Qui sotto un video in esclusiva.

Marco Simoncelli è caduto in pista, è rimasto aggrappato alla moto, è stato investito dagli altri piloti in arrivo che non potevano fare nulla per evitarlo. Un'ora dopo l’incidente, muore. «Non avrei mai pensato di dover raccontare la morte del mio amico Sic» racconta Paolo Beltramo, storico inviato ai box del motomondiale. «Credo che mai un pilota che ha vinto un titolo solo in 250 abbia lasciato un buco così profondo, un vuoto quasi incolmabile. Non so come dire, è un'assenza così importante che diventa una presenza». 

Quello che ricordiamo lascia un vuoto enorme che va oltre i confini del motociclismo. E quella morte in diretta, sotto l’occhio delle telecamere, tragicamente regala a Marco la gloria e l’amore della gente che lui aveva sognato. «Dopo qualche ora è arrivato Paolo e mi ha detto di andare insieme a lui a salutare Marco. Sono arrivato e c'era lui che era lì e sembrava che ci pigliasse in giro. Mi veniva voglia di dire: “Smettila di fare il patacca, vieni su e torniamo a casa, andiamo a correre, andiamo a berci una birra". Era lì, con gli occhi semi chiusi che guardavano lontano e basta. Poi gli ho toccato i capelli ma quando ho sentito che era gelato è stato uno choc». 

Sul circuito che porta il suo nome sarà ricordato nel fine settimana. A Misano Adriatico dal 22 al 24 ottobre, quando il Motomondiale tornerà in Romagna per il GP del Made in Italy e dell’Emilia Romagna. Sabato, dopo le Qualifiche, alla curva Quercia, verrà piantata una quercia in suo ricordo, come a Sepang c’è una palma vicino alla curva della caduta. Per non scordare mai il Sic. 

LEGGI ANCHE: Marco Simoncelli: «Quando mamma capì che non avrebbe potuto fermarmi»

LEGGI ANCHE: Marco Simoncelli, che vive in tanti progetti a 8 anni dalla morte