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In Islanda apre il primo museo al mondo dedicato ai Fire Saga

«Il primo museo al mondo dedicato ai Fire Saga e alla storia dell’Eurovision song contest in Islanda ha aperto a Husavik» racconta Leonardo Piccione scrittore italiano innamorato dell’Islanda che risiede a Husavik, villaggio di 2000 abitanti nel nord dell’isola. Leonardo che è stato tra i promotori del battage social che ha portato Eurovision Song contest: la storia dei Fire Saga e il suo tema musicale alla nomination all’Oscar 2021 ci racconta tutte le tappe che hanno portato questo paese, noto finora soprattutto per il whale whatching, al centro della notte degli Oscar il più importante evento cinematografico dell’anno.

L’Oscar e il paese delle balene

Per capire come il caso Fire Saga abbia stregato Hollywood e abbia portato in Islanda il primo museo al mondo dedicato a un film Netflix, Eurovision song contest: la storia dei Fire Saga,  bisogna prima capire che cosa ci facessero uno scrittore italiano, Leonardo Piccione, (qui sotto lo scrittore e l’autrice dell’articolo davanti al bar Jaja Ding Dong  di Husavik sede del museo) un attore irlandese, Pierce Brosnan, e un colosso dell’ intrattenimento Usa, Netflix, a Husavik, un villaggio di 2000 abitanti nel nord dell’Islanda

Lo scrittore e l’autrice dell’articolo davanti al bar Jaja Ding Dong  di Husavik sede del museo

Il viaggio di Leonardo

«Sono sempre stato appassionato di carte geografiche e quest’isola, l’Islanda, relegata negli atlanti in un recinto in alto a sinistra, separata dal continente ma politicamente Europa, mi ha sempre affascinato. Così ci sono venuto prima una settimana da turista e poi, quando dopo aver concluso il dottorato in statistica a Oxford, dovevo decidere che cosa fare “da grande” ho lasciato Corato e mi sono trasferito per lunghi mesi a lavorare nell’isola, in un negozio di libri usati» racconta Leonardo Piccione, 34 anni, che grazie  al colpo di fulmine con le atmosfere islandesi ha messo da parte i numeri per occuparsi di parole (Il libro dei vulcani d’Islanda, Iperborea 2019, è il suo primo titolo).

Storie di vulcani e astronauti

«Ero finito nel posto giusto», dice Leonardo: in Islanda il commercio di libri usati ha numeri altissimi, è un paese di forti lettori e ha il 10 per cento di aspiranti scrittori».Anche Piccione  ha cominciato a cercare storie e leggende legate ai vulcani del Paese. Si è imbattuto così nella vicenda degli astronauti sbarcati su Askja, un vulcano molto importante nel nord est dell’Islanda, qualche anno prima di andare sulla Luna, nel 1969. E siccome il Museo dell’esplorazione di Husavik è l’unico a conservare reperti di quella spedizione di Neil Armstrong e soci, che ad Askja volevano prendere le misure al paesaggio lunare, Leonardo ci è venuto ad abitare. D’estate per lavorare nel turismo, d’inverno per scrivere e godersi la dimensione più contemplativa del Paese, che il buio e la neve rendono speciale.

A Husavik un set da Oscar

Nell’ottobre 2019, però, a Husavik è arrivata tutta la luce possibile: una troupe di Netflix  con Will Ferrell  e Pierce Brosnan si è installata per quattro giorni di riprese per il film Eurovision Song Contest: la storia dei Fire Saga ( Brosnan tra l’altro ha recitato in Dante’s Peak, che ha a che fare con i vulcani). Dell’Eurovision song contest gli americani non ne sapevano nulla, un po’ come gli italiani prima che vincesse l’edizione 2021 il gruppo dei Måneskin.

Invece nei Paesi nordici è una competizione popolarissima. E siccome la moglie di Will Ferrell è svedese lui aveva questo gancio con la situazione.

Gli islandesi conquistano gli Usa

Continua Leonardo: «Nella commedia Will Ferrell e Rachel McAdams sono due musicisti di Husavik i Fire Saga appunto, che sognano di partecipare all’Eurofestival. ricostruito nel film in una versione molto credibile, e che dopo una serie di sfortunati eventi ci riescono, portando in gara una ballata melò, Husavik my home town».
Un genere di canzoni che in America piace moltissimo. «E difatti la canzone a gennaio 2021 è stata inserita nella selezione delle 15 candidate all’Oscar come migliore canzone originale. La successiva scrematura quella portata alla notte dei  premi è di 5 canzoni, la cosiddetta short list, e noi a Husavik ci siamo messi in testa di entrare in questa short list». continua Leonardo.

Oskar Oskarsson star dei social

«E così abbiamo fatto: ho pensato a una storia breve da promuovere con dei video per spingere la canzone fino alle nomination. La storia di un tale Oscar – anzi  Oskar Oskarsson che aveva il desiderio che in paese arrivasse un altro Oscar, con la c, per non essere più solo. Lo si vedeva dunque con i bambini che a scuola cantavano Husavik my home town, i pescatori che nel porto baciavano i merluzzi come si bacia la statuetta… e altre cose simpatiche di questo genere che negli Stati Uniti hanno spopolato, prima sui social ma non solo. Articoli sul New York Times, il Washington Post, è arrivata la troupe di Good Morning America, una cosa fuori da ogni standard locale. Così la canzone è effettivamente entrata nella short list».

Il primo museo per i Fire Saga

«Lo straordinario successo della canzone e la pubblicità che gratuitamente è stata fatta a Netflix – ma anche a Husavik dove già esiste un turismo da Fire Saga che arriva dagli Usa –  ha spinto la mayor americana  a premiarci, regalandoci materiale di scena e costumi quelli che sono esposti nel nostro museo di European Song contest: la storia dei Fire Saga».

This is Eurovision Song Contest: The story of Fire SagaNETFLIX

A inaugurare il museo sono arrivate tutte le tv e nel corso della serata sono state selezionate le canzoni che  parteciperanno al prossimo “Sanremo” islandese. La cantante Greta Salóme ha eseguito la canzone “Húsavík” insieme al coro della scuola elementare, quello che ha cantato anche alla notte degli Oscar. Intanto Husavik grazie al primo museo al mondo per i Fire Saga è diventata un must nei tour in Islanda degli americani.

(Si ringrazia Leonardo Piccione per le immagini del museo di Husavik)

iO Donna ©RIPRODUZIONE RISERVATA