Il podcast Divaniamo: YOU 3 è diventata una barzelletta

La settima puntata di Divaniamo, il podcast di Vanity Fair dedicato alle nuove uscite al cinema e in tv, racconta della terza stagione di YOU, il fenomeno cult di Netflix che, a questo giro, ha smesso di essere un thriller per trasformarsi in qualcos'altro
Il podcast Divaniamo la terza stagione di YOU è diventata una barzelletta

Il cappellino sulla testa, il fisico filiforme, gli occhi grandi, i riccioli scuri e le citazioni di Fitzgerald, di Melville e di tutti i grandi della letteratura insieme ai quali è cresciuto da bambino. Joe Goldberg, sulla carta, è l’uomo perfetto: sensibile, gentile, con quella nota di malinconia che finisce col diventare un tratto di tenerezza. Il problema di Joe è solo uno: sviluppare un’ossessione per le ragazze che finiscono nel suo campo visivo al punto da concentrarsi solo su di loro, cancellare tutto il resto, e dare il via a uno stalking compulsivo e pericoloso, senza nessun barlume di lucidità. Joe è il protagonista di YOU, serie trasmessa in sordina su Lifetime nel 2018 salvo poi essere distribuita a livello internazionale da Netflix, che l’ha trasformata in un fenomeno mondiale. Dopo una seconda stagione uscita poco prima dello scoppio della pandemia e capace di dividere la critica e il pubblico quasi in egual misura, era evidente che, per qualcuno, Joe Goldberg avesse ancora qualcosa da dare e, così, ecco arrivare, sempre su Netflix, YOU 3. Siamo, però, davvero sicuri che ce ne fosse bisogno? 

La settima puntata di Divaniamo, il podcast di Vanity Fair dedicato alle uscite al cinema e in tv, si chiede proprio questo: se YOU, partito come un prodotto in parte rivoluzionario, capace di assumere il punto di vista di un carnefice sulla stessa riga di classici come Dexter e House of Cards, si sia pian piano sgretolato lasciando che delle premesse iniziali restasse poco e nulla. Il protagonista, interpretato da Penn Badgley, ovvero il mitico Dan Humprey di Gossip Girl, continua a muoversi in un microcosmo dove la sua ossessione diventa sempre più ingombrante e difficile da controllare, ma arricchendo la narrazione con un'inedita componente comica che di sicuro non era nelle intenzioni originali degli sceneggiatori. Il problema della terza stagione di YOU, che racconta la paternità di Joe con una donna, Love, forse più folle di lui, è, infatti, quello di aver superato la linea del thriller per dare il benvenuto a una linea quasi grottesca, più vicina alla comedy che al drama.

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Nella nuova vita di Joe e Love a Madre Linda, definito il quartiere più sicuro della California, una sorta di Wisteria Lane alla Desperate Housewives, si affacciano, nell'ordine: nuove infatuazioni, nuove gelosie e, naturalmente, nuove uccisioni. Tutte giustificate da raptus che hanno molto poco a che fare con la premeditazione, ma che danno allo spettatore l'idea che quello che stia guardando sia ormai (quasi) del tutto fuori controllo. Poteva essere un'occasione per approfondire il rapporto molto ambiguo tra Joe e il piccolo Henry e, invece, si è preferito andare sull'usato sicuro ricalcando lo stesso identico circolo vizioso delle prime due stagioni, con l'aggiunta di dialoghi e situazioni talmente assurdi da non poter essere presi sul serio neanche sforzandosi. Sarà, forse, per prevenire dubbi come questi, che Netflix ha deciso di giocare di anticipo e di annunciare la realizzazione di una quarta stagione di YOU due giorni prima dell'uscita della terza sulla piattaforma. La domanda, a questo punto, è molto semplice: cos'altro potranno inventarsi gli sceneggiatori dopo un trip così arzigogolato?

Buon ascolto!

Il podcast di Vanity Fair «Divaniamo» è disponibile su iTunes, Spreaker e Spotify.