Gabby Petito, i sogni infranti della blogger che voleva raccontare l'America

Aveva 22 anni e stava vistando in camper tutti gli Usa. Con lei il fidanzato, Brian Laundrie. Gabby è stata strangolata. Brian è ricercato. L'inchiesta su questo caso è forse la prima al mondo condotta quasi tutta sui social network
Gabby Petito i sogni infranti della influencer uccisa

Gabby Petito aveva 22 anni e un sogno: esplorare l'America in camper. Lo coltivava fin da bambina e quando nel giugno scorso il suo fidanzato, Brian Laundrie, ha accettato di accompagnarla, all'idea di partire Gabby non stava più nella pelle.

La ragazza aveva programmato tutto: un furgone bianco trasformato in camper, una grande tenda per le notti sotto le stelle e il computer collegato a internet per condividere l'avventura sui social network. Gabby sperava che, grazie ai suoi racconti di viaggio, lei e il suo ragazzo avrebbero collezionato like in tutto il mondo. Per un po' è stato davvero così. Poi è andato tutto storto, la vacanza da sogno si è trasformata in un incubo. A fine agosto Gabby, che in poco più di un mese era diventata un'influencer di viaggio, è improvvisamente scomparsa.

«Non so dove sia, ci siamo separati», ha fatto sapere il fidanzato Brian. Subito dopo ha fatto perdere le sue tracce. Il tutto mentre le ricerche di Gabby diventavano virali sui social network: foto, video, segnalazioni di avvistamenti su Instagram e Tik Tok hanno portato la polizia dritta in una foresta. Ma la ragazza è stata trovata morta.

Il primo amore, il primo lavoro
Bionda, occhi azzurri, un talento innato per la fotografia e il disegno. Primogenita di una famiglia numerosa di Blue Point, vicino New York, Gabby Petito sembrava destinata a diventare famosa.

A quattordici anni appare in un video musicale per sensibilizzare sulla violenza armata in America. A venti va via di casa: a scuola ha conosciuto un ragazzo, Brian Laundrie, simpatico, carino, appassionato di foto, arte e design come lei. Dopo il diploma vorrebbero andare a convivere, ma non hanno i soldi. E siccome la famiglia di lui vive in Florida, Gabby si trasferisce con lui a casa dei suoi futuri suoceri.\

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Appena arrivata cerca un lavoro. Sono felici, presto Brian le chiede di sposarlo. Gabby accetta, ma prima del matrimonio vuole realizzare il sogno che nutre fin da bambina: girare gli Stati Uniti con un camper. Servono soldi, però. Per un anno Gabby lavora in una farmacia e mette da parte ogni centesimo. Compra un furgone bianco, lo arreda, convince Brian a seguirla. Il 17 giugno i due ragazzi partono. Prima tappa: Blue Point, per la festa di laurea del fratello di Gabby. Il 2 luglio comincia la vera vacanza.

Un viaggio a misura di Instagram
«Staremo via quattro mesi, tutta l'estate. Ti chiamerò ogni giorno», dice Gabby a sua madre, «seguici anche su Youtube e Instagram».

A vedere le foto e i video che postano i due ragazzi, il loro è un viaggio da favola. Le notti in tenda, le gite nel deserto, le arrampicate sulle rocce. Gabby e Brian condividono con i follower ogni momento. O forse no. Già, perché mentre sui social è tutto un idillio, nella vita reale qualcosa cambia.

Il furgone è piccolo, ci si sta stretti. Le ore trascorse da soli sono troppe. Le difficoltà di un viaggio itinerante non aiutano. Gabby è sempre più tesa, Brian pure. L'entusiasmo lascia spazio ai primi screzi. Le liti diventano sempre più violente.\

Gabby Petito Instagram

«C'è un ragazzo che picchia la fidanzata»
Il 12 agosto, un mese e dieci giorni dopo la partenza, nella città di Moab, nello Utah, al 911, il numero delle emergenze americano, arriva una telefonata: «C'è una coppia che litiga per strada, un ragazzo picchia la fidanzata». La polizia rintraccia il camper e lo ferma.

Gabby ha graffi sul viso, piange. «È colpa mia», dice agli agenti, «ero arrabbiata con Brian, l'ho colpito e lui mi ha fatto male per allontanarmi». Spiega che col suo ragazzo sono in giro da settimane, che è un viaggio difficile, che ultimamente non fanno altro che litigare. Ma lo ama, vuole sposarlo, lo farà certamente il prossimo anno.

Gli agenti convincono i due giovani a separarsi per una notte: Gabby dormirà in hotel e Brian nel furgone. La mattina dopo il viaggio riprende.

Nei giorni successivi Gabby e Brian pubblicano nuove foto e nuovi video. Pace fatta e tutto risolto? Macché: il 24 agosto sera la ragazza fa una videochiamata a sua madre: «Siamo a Salt Lake City, domani andremo al Parco Nazionale di Yellowstone». Il giorno dopo pubblica una foto su Instagram dove ride con in mano una zucca. Poi Gabby sparisce.\

«Mia figlia è sparita, aiutatemi»
A lanciare l'allarme è sua madre. L'11 settembre, preoccupata, la donna va alla polizia: «Non riesco a mettermi in contatto con mia figlia», denuncia. Spiega che, dopo la videochiamata del 24 agosto, ha ricevuto due messaggi partiti dal cellulare della ragazza: uno il 27 e l'altro il 30 agosto. Ma non è sicura che li abbia inviati la sua bambina, perché lo stile non è quello di Gabby.

Partono le ricerche. Si scopre che Brian è già tornato a casa: il primo settembre è arrivato con il camper in Florida, dai suoi genitori. Gabby però non è con lui. Che fine ha fatto?

«Non so niente», dice il ragazzo agli agenti. Spiega che, dopo l'ennesima lite, lui e Gabby si sono separati. «Spero che la troviate», aggiunge. Poi si chiude nel silenzio. Il 14 settembre anche Brian sparisce.

In cerca di Gabby sui social network
Nel frattempo, disperata, la madre di Gabby ha lanciato un appello su Instagram: «Chiunque abbia visto qualcosa si faccia avanti». Anche la polizia chiede aiuto agli americani, ma via Twitter. Sui social scattano le ricerche di Gabby Petito. E diventano subito virali.

Si scopre che il 27 agosto la ragazza ha litigato col fidanzato. «Quel giorno li ho incontrati tra le 13 e le 14 in un ristorante a Jackson Hole, nel Wyoming», racconta un uomo su Tik Tok, «Brian ha avuto una discussione col direttore del locale. Dopo che sono andati via, Gabby è rientrata piangendo e ha chiesto scusa per il comportamento aggressivo del fidanzato». Il titolare del ristorante conferma tramite Instagram: «È vero, i due ragazzi erano qui. Hanno litigato violentemente». Altre segnalazioni riguardano i giorni successivi, quando però Brian è stato avvistato sempre da solo.

Una tragica scoperta
Su Tik Tok una donna racconta di avergli dato un passaggio in macchina il 29 agosto: «Mi ha fermata lui sull'autostrada, faceva l'autostop». Spiega di avere lasciato il ragazzo vicino a un lago. Il suo racconto viene presto confermato da un uomo: «Il 29 agosto, vicino a quel lago, ho caricato in macchina Brian. L'ho lasciato nei pressi del campeggio di Spread Creek, nel Parco nazionale di Grand Teton. Mi ha detto che stava andando lì per recuperare il suo camper».

Su un canale Youtube spunta un video dove si vede chiaramente il furgone bianco di Brian e Gabby parcheggiato proprio nel Parco nazionale di Grand Teton il 29 agosto. Per la polizia è un buon punto di partenza per iniziare le ricerche fisiche di Gabby. Il 19 settembre, poco distante dal punto indicato in quel video, abbandonato nella foresta viene trovato il corpo della ragazza. Peccato che Brian sia ormai sparito da giorni.

L'inchiesta (social) continua
La notizia corre veloce sui social: Gabby è morta. L'autopsia conferma che è stata uccisa, strangolata, nei giorni a cavallo tra il 27 e il 30 agosto. Ora Brian è indagato per l'omicidio, ma non si trova. La polizia riuscirà a rintracciarlo grazie ai social network?
 

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